Denis out, prova del fuoco per Livaja
Dovrebbe giocare contro il Bologna

La «tegola» Denis non potrà che spalancare un portone a Marko Livaja nella sfida casalinga di domenica prossima con il Bologna. Salvo altre scelte da parte di Colantuono per l'attaccante croato dovrebbe trattarsi della classica occasionissima da sfruttare da cima a fondo.

La «tegola» Denis non potrà che spalancare un portone a Marko Livaja nella sfida casalinga di domenica prossima con il Bologna. Salvo altre scelte da parte di Stefano Colantuono per il talentuoso, anche se irrequieto, attaccante croato dovrebbe trattarsi della classica occasionissima da sfruttare da cima a fondo.

Al punto che qualora se la lasciasse sfuggire un fisiologico ripensamento sui suoi concreti contributi al team nerazzurro sarebbe, in un certo qual modo, sacrosanto. Verrebbe, del resto, a crollare la tesi secondo la quale Livaja, impersonerebbe per caratteristiche tecnico-tattiche, il sosia di Denis o se preferite sarebbe il suo vice a tutti gli effetti.

Assente per un paio di turni (salvo una riduzione della squalifica) l'inamovibile Tanque, guai perciò a fallire quella una sorta di prova del fuoco. Per convinzione oppure per gioco forza, a sostituire il bomber argentino non potrebbe che essere lui. Del resto nessuno degli attaccanti a disposizione di Colantuono, De Luca, Marilungo e mettiamoci pure il trequartista Moralez dispongono delle caratteristiche, sempre, di Denis.

A meno che Colantuono opti, oggi come oggi, per soluzioni difficilmente ipotizzabili. Certo, nel rivedere i film degli ultimi spezzoni di campionato, affidare a Livaja, a occhi chiusi, la maglia da titolare non troveremmo unanimità di consensi. Ma nel caso di Livaja, comunque, non si tratterebbe unicamente del fare di necessità virtù considerate le sue certificate credenziali purtroppo non sempre espresse in nerazzurro (sponda bergamasca data la comproprietà del cartellino con il club milanese).

E la casistica, tra l'altro, è zeppa di atleti che schierati in campo per sopperire ad emergenze di ogni genere hanno, poi, guadagnato il posto fisso in squadra. L'ultimo esempio in casa atalantina? Floccari che da dimenticato, o giu di lì, panchinaro esplose a suon di gol subentrando a Zampagna, messo di colpo in disparte dalla società atalantina per le note intemperanze nei confronti dell'allora allenatore Gigi Del Neri.

Arturo Zambaldo

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