Intertrasport: addio poker d'assi
ma la società non smobilita

Non è rimasto nessun pezzo da novanta di quell'Intertrasport che, playoff a parte, ci aveva fatto divertire e concretamente sognare nel corso della regular season ormai in archivio. Ricordiamoli con palpabile nostalgia: dal capitano di lungo corso Gamba a cecchino Raschi, dall'«architetto» e macina canestri Guarino alla torre Rossi, e scusate se è poco.

Sono rimasti Zanella, Reati, De Martini, Planezio e Da Ros ovvero pedine che coach Frattin utilizzava a intermittenza. Dal mercato tuttora in corso è giunto a Treviglio il solo Minessi, regista trentacinquenne, dal curriculum sicuramente di pregevole caratura.

Annunciati, per il completamento della rosa, oltre ai baby Gotti e Marulli, il ritorno di Enrico Degli Agosti e l'ingaggio di una guardia-ala. L'interpretato messaggio della società sulla politica del ridimensionamento, lanciato l'indomani della cocente delusione per il mancato salto in Legadue, sta dunque prendendo corpo.

Condivisile o no il piano della riduzione dei costi di gestione, il dato sicuro è che l'Intertrasport che si allineerà al via del prossimo campionato (si tratterà del suo sedicesimo torneo nella ex B1) sarà dal punto di vista della competitività di gran lunga inferiore a quella precedente.

È bene sottolinearlo, innanzitutto per rispetto della sua sempre appassionata tifoseria. Elementi positivi, comunque, non mancano: i rinnovi della presidenza a Piervincenzo Mazza e della carica di general manager a Euclide Insogna.

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