Memorial Fardelli a Rogno
Una crono per crescere forti

Si è svolta venerdì mattina, davanti a un numeroso pubblico, la presentazione ufficiale della cronometro internazionale di Rogno del 6 settembre. Sono state le parole di Ettore Pirovano, presidente della Provincia di Bergamo, a dare ufficialmente il via alla conferenza stampa di presentazione del 5° Memorial Davide Fardelli.

Nel suo saluto di benvenuto, il padrone di casa ha sottolineato non solo l’orgoglio da parte della provincia bergamasca di poter ospitare un avvenimento così prestigioso, ma anche la consapevolezza che lo sport sia utile per modificare il modo di rapportarsi agli altri, tramite l’autocontrollo e la disciplina.

Alessandro Cottini, assessore allo Sport della Provincia di Bergamo, ha inoltre evidenziato come il Memorial Davide Fardelli, pur essendo una gara molto selettiva, sia riuscito a riscuotere un enorme successo in poco tempo. Il segreto? La professionalità organizzativa e l’essere il frutto di sentimenti veri, di quei sentimenti provati dalla famiglia Fardelli e da chi ha potuto conoscere Davide.

La parola è passata poi a Felice Gimondi che ha ricordato come questo evento sia nato anni fa per proporre qualcosa di particolare agli atleti giovani, pensando alla loro crescita. Ma dato che molti tecnici sono ancora restii nel cogliere l’importanza di una gara come la cronometro, il campione bergamasco ha rivolto un appello ai direttori sportivi delle società perché capiscano che l’essere polivalenti è l’unica via per tentare di vincere competizioni importanti come Tour de France e Giro d’Italia.

Dario Colossi, sindaco di Rogno e appassionato di ciclismo, ha auspicato che il Memorial Davide Fardelli diventi la punta di diamante del panorama sportivo. Presenti anche, in rappresentanza della Federazione Ciclistica Italiana, Flavio Milani, Gianni Sommariva e Michele Gamba che hanno confermato l’elevato livello qualitativo della manifestazione, augurandole il meritato successo.

La conclusione è stata affidata ad Ottorino Fardelli, padre di Davide, che ha raccontato come uno dei sogni del figlio fosse quello di poter realizzare una gara di questo tipo: «I risultati sono andati ben oltre le aspettative, vista anche la grande partecipazione di campioni italiani e stranieri. Davide era una persona tenace che, una volta assunto un impegno, "abbassava la testa e pedalava". Spero che questa tenacia sia d’esempio ai giovani che saranno al via quest’anno, affinché sappiano scegliere la strada giusta, proprio come ha fatto Gimondi, chiaro esempio di un ciclismo sano».

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