Bergamo 59 Creberg nella storia
Anche le ragazze nell'élite italiana

Benvenuti in Paradiso. Come nella canzone di Venditti. L’ultima giornata dei campionati di società assoluti ha regalato un risultato storico all’Atletica Bergamo 59 Creberg. Da domenica sera, la società orobica, ha due formazioni nell’élite dei club civili. L’impresa si sintetizza con un aggettivo: storico.

Mai, in mezzo secolo di vita, il sodalizio giallorosso aveva potuto vantare due formazioni senior tra le 12 migliori d’Italia. Capita in una domenica di fine settembre, nella quale le urla di gioia giallorosse percorrono idealmente i 717 chilometri che dividono Caorle da Sulmona. Partiamo da qui, dove alla formazione femminile, impegnata nelle finali argento, sarebbe «bastata» (si fa per dire) la seconda piazza per salire di categoria.

Le tigri giallorosse hanno invece deciso di fare le cose in grande, facendo mangiare polvere a tutta la concorrenza (483 punti contro i 476 del Cus Torino). Decisivo, in ottica primo posto, il successo conquistato nell’ultima gara, la staffetta 4x400, con il trionfo griffato Gardi-Leggerini-Milani-Cornelli emblematico della compattezza del gruppo.

Prima, un contributo decisivo l’avevano dato la doppietta di Tatiane Carne e Chiara Rota nell’asta, il successo della Milani nei 200, i quarti posti di Paola Gardi e Nicoletta Sgherzi nei 400 hs e nel giavellotto e le ottava piazze di Jennifer Parzani (lungo) o Charlene Sery Secre (100). Ma tutte le ragazze scese in provincia di L’Aquila, domenica sera, avevano il diritto di festeggiare avendo portato il proprio contributo alla causa.

Non meno significativa anche l’impresa della formazione maschile, che in provincia di Venezia, nella finale scudetto, ha chiuso al 5° posto (417,5 punti). Il miglior piazzamento di sempre, arriva in un weekend nel corso del quale la sfortuna si è abbattuta sotto forma di ko di uomini di punta come Trimboli, Ravasio, Vistalli o Zenoni. Nelle difficoltà, i «bad boys» giallorossi si sono però esaltati e la giornata di domenica ha fatto registrare le vittorie di Mama Gueye negli 800 e della staffetta 4x400 (Acerbis, Juarez, Daminelli, Gueye) con Davide Marcandelli 3° nell’alto, Juarez 6° nei 200 e i punti pesanti portati alla causa da Luigi Ferraris (5.000, 9°), Andrea Pasetti (martello, 9°), Andrea Ghislotti (400 hs, 11°) e Bruno Nozza (triplo, 12°).

Anche questa salvezza conquistata con meno difficoltà rispetto alle previsioni, è frutto di un gruppo granitico, vanto di una società che da sempre schiera solo atleti fatti in casa. C’è anche un pezzo di Bergamo che s’è cucita addosso lo scudetto. È Elena Scarpellini, seconda nell’asta (4,20) ma campionessa d’Italia con la casacca della Fondiaria Sai (540). Seconda l’Italgest formato Estrada (529), nella quale la migliore delle nostre è stata Eleonora Sirtoli, quarta nei 400 e sul podio con Marta Maffioletti nella staffetta del miglio. A far proprio lo scudetto in campo maschile è stata invece la Riccardi Milano (522).

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