Locatelli racconta la sua caduta:
«La Malesia? Spero di farcela»

Roberto Locatelli, il bergamasco da oltre 15 anni nel motomondiale e che domenica 18 ottobre ha costretto il direttore di gara a sospendere la corsa delle 250, perché svenuto sull’asfalto dopo la caduta racconta a L'Eco di Bergamo il suo incidente. «Mancavano sei giri alla fine della gara e la moto mi ha disarcionato - spiega -. Ero così in alto che mi sono subito reso conto che l’atterraggio sarebbe stato traumatico. Infatti appena toccato l’asfalto, dalla botta ho perso i sensi. Mi sono ripreso subito, ma avevo un dolore terribile alla schiena. Ho provato lo stesso a muovere gambe e braccia, vedendo le stelle, ma niente in confronto a quando sono arrivati da me i soccorritori. Quasi mi staccano il collo per togliermi il casco».

Poi il trasporto in ambulanza fino al Medical Centre: «Una volta arrivato al centro medico del circuito sono stato immobilizzato e sottoposto alle radiografie - continua il racconto -. Da una in particolare si intravedeva la possibile rottura di una vertebra. Sono intervenuti i medici della Clinica Mobile, ma i medici australiani erano irremovibili e non mi avrebbero lasciato andar via, a meno che mi fossi trasferito in un ospedale vicino a Melbourne, per sottopormi a una Tac». Altra ambulanza, direzione nord. «Ho aspettato più di mezz’ora, poi è arrivata l’ambulanza, ma appena usciti dal circuito ci siamo fermati per soccorrere una persona che stava male. Ero legato, imbragato e col collare per non potermi muovere. Non avevo pace perché in quella posizione stavo veramente male e non avrei potuto muovermi per almeno altre due ore, il tempo di arrivare in ospedale. Avrei voluto scendere, invece appena usciti dal paese mi hanno fatto cambiare di nuovo mezzo di trasporto. Mi hanno dato un po’ di ossigeno e mi sono addormentato».

La Tac ha evidenziato la frattura della vertebra D12-L1: «Tutto sommato è andata bene. Ho sofferto di più a stare immobile per cinque ore che a rialzarmi dalla barella. Son tornato a Cowes che erano le 22,30 e ho fatto un salto da Pino’s Pizza, un locale gestito dalla signora Rosa, un italo-australiana che mi ha sempre dato una mano. C’era tutto il Team Gilera, compreso il mio compagno Simoncelli, vincitore del Gp. Appena sono entrato ho ricevuto un lungo applauso. Il giorno dopo son tornato da Pino’s e Rosa mi ha fatto vedere le foto del mio volo su un quotidiano. La gente mi fermava ed è stato bello, nonostante il dolore che avevo».
Ora il Gp della Malesia resta un’incognita. «Venerdì avrò la visita medica - conclude Locatelli -, ma credo che ce la farò anche stavolta».
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