Alla Juventus il ventinovesimo scudetto
Ma incombe l’esito dell’indagine giudiziaria

La Juventus vince a Bari nell’ultima partita di campionato di serie A contro la Reggina (2-0), ma il ventinovesimo scudetto è il più aleatorio della gloriosa storia della «Vecchia Signora» che ha dominato a lungo la stagione 2005-2006. Su questo campionato incombe l’ esito dell’ indagine della giustizia sportiva, dopo lo scandalo che ha investito il calcio italiano e in primo luogo il club torinese. Retrocesse Messina, Lecce e Treviso.

Il cammino verso lo scudetto

L’inizio del campionato è travolgente, come accade sempre alla squadre di Capello. Chievo, Empoli e Ascoli sono abbattute, anche se creano qualche difficoltà. Il primo test di spessore è Udine: vittoria con qualche brivido, ma una settimana dopo, a Parma, i tre punti arrivano in rimonta, ma il successo è netto e inequivocabile. Poi, il primo scontro diretto: l’Inter è battuta nettamente, l’illusione che la storia degli ultimi campionati cambi, è svanita ancora una volta.
La Juve vola: batte facilmente il Messina e sbanca anche Lecce, filando verso il record (già suo) di vittorie consecutive, otto, che batte superando la Sampdoria in casa, con il nono en plein. Il secondo scontro diretto segna la prima sconfitta, a Milano contro il Milan, ma la Juventus offre una grande impressione in gioco e personalità.
Arrivano i grandi colpi: vittoria in casa con il Livorno e poker a Roma con i giallorossi, successo facile con il Treviso, altro grande colpo a Firenze, vittoria sonante in casa con il Cagliari, pareggio sofferto con una brillante Lazio.
Con i tre punti con la Reggina arriva lo scontato titolo d’inverno. Non si vede chi possa fermare i bianconeri, il cui vantaggio in classifica aumenta sempre più. La Juve pareggia a Verona, batte l’Empoli in casa e rifila tre gol in dieci minuti al coriaceo Ascoli in trasferta, batte l’Udinese in casa e poi si fa fermare dal Parma, sbagliando però un rigore.
Ma la grande zampata è di nuovo pronta: vince a San Siro togliendo le residue speranze scudetto dell’Inter. È una lotta a due con il Milan e ci scappa un pari che sa di deconcentrazione, a Messina. Poi, la marcia riprende, anche se affiora un certo calo fisico: vittoria con brivido con il Lecce e a Genova, ma il Milan, nello scontro diretto, non sa approfittarne e fa zero a zero a Torino.
I punti di vantaggio, che erano arrivati ad essere quattordici sui rossoneri, ora sono «solo» nove, una distanza ancora rassicurante. A Livorno torna la vittoria netta, ma la brillante Roma impone il pari a Torino nel turno successivo.
Da quel momento, i bianconeri non sapranno più vincere: pari a Treviso, con la Fiorentina in casa, a Cagliari, con la Lazio in casa, con tanti brividi in tutte queste partite. Il Milan vince e recupera, si porta a meno tre, ma a Siena la Juve rialza la testa facendo tre gol in otto minuti, suscitando sospetti che gli sviluppi dell’ inchiesta intercettazioni ingigantiscono.
La partita casalinga con il Palermo è già disputata in mezzo alla bufera giudiziaria, ma i bianconeri tengono duro e vincono. L’ ultimo appuntamento di Bari con la Reggina è quasi solo una formalità. Ora la parola passa alla giustizia sportiva.

(14/05/2006)

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