Atalanta, a Messina devono piovere punti

Alle 20,30 si rigioca la partita sospesa il 18 dicembre per un nubifragio: è obbligatorio vincere

L’Atalanta rimette l’abito da sera per concludere la prima manche del campionato. Non è la Juve di coppa (magari fosse quella, direte voi) l’avversario di stasera: bisogna accontentarsi del Messina, che rispetto ai bianconeri affrontati giovedì scorso ha la metà dei punti (21 contro 44) ma più rabbia addosso, soprattutto avrà ben altro sostegno dal suo pubblico. I paragoni tra la partita di giovedì scorso e quella di stasera finirebbero qui, se non fosse per un’altra curiosità: il tandem d’attacco atalantino, Lazzari-Sinigaglia, sarà infatti lo stesso che ha fatto faville al «Delle Alpi». Come la mettiamo allora?A guardare i numeri verrebbe lo stesso da mettersi le mani nei capelli e Delio Rossi magari farà altri gesti, però non cambia molto. La realtà è questa: Budan, capocannoniere atalantino con quattro reti, sarà in panchina, dolorante al ginocchio; Pazzini, che di gol ne ha segnati tre, è ancora infortunato ed è rimasto a casa; Montolivo, due gol, dovrebbe partire anche lui dalla panchina; restano, tra i titolari goleador, Albertini, Marcolini e Sinigaglia che di reti ne hanno fatta una. Non è un gran biglietto da visita per una squadra che deve, dovrebbe puntare al colpaccio, se vuole alimentare quella fiammella di speranza che sta diventando sempre più timida. Tra l’altro contro un Messina che avrà invece regolarmente a disposizione i suoi cecchini più qualificati, cioè Zampagna (quello del pugno chiuso a Livorno, cinque reti) e Parisi, il mancino terribile (quattro gol). Volendo ci sarà anche Giampà (tre reti). Insomma, non è un caso se la squadra allenata da Mutti ha quasi il doppio dei punti rispetto all’Atalanta. Questione di gol segnati ma soprattutto di vittorie in casa: quattro contro una e provate a guardare dove sarebbe, con nove punti in più, la squadra bergamasca.

Così come sono messi i nerazzurri e abbiamo già capito a chi dovranno affidarsi per cercare di spaventare la retroguardia guidata dal bergamasco Marco Zanchi. Cioè all’ex magazziniere (ed ex difensore di fascia) Andrea Lazzari, il gioiellino che ha stordito la Juve-due. Certo non sarà facile muoversi sul fronte dell’attacco tra le maglie giallorosse, o nemmeno nel pacchetto di mezzo guidato dall’ex atalantino Donati. Poche difese giocano di fioretto come fa spesso quella atalantina, però si può confidare nella verve di Sinigaglia, che dovrebbe confermarsi buon partner per Lazzari e provare a infilarsi in area. Senza buttarsi troppo a terra, però.

Lazzari di nuovo in campo è anche l’unica novità in un’Atalanta che non ha mai vinto fuori casa e l’occasione non è tra le più semplici: il Messina sul suo terreno è andato solo una volta in bambola, schiaffeggiato quattro volte poco meno di tre mesi fa dalla banda Zeman. Poi la squadra di Mutti non ha vinto moltissimo in casa, si è rifatta la volta successiva battendo la Reggina e ha replicato dieci giorni fa contro il Brescia. Niente di eccezionale ma, come dice giustamente Delio Rossi, l’Atalanta deve pensare ai propri problemi. Che già bastano e avanzano.

Guardare avanti, lontano, vuol dire rendersi conto che per arrivare alla quota salvezza l’Atalanta dovrebbe conquistare almeno 29 punti in venti partite. Cioè raggiungere almeno quota quaranta. Una media da capogiro o meglio da mal di testa, come diventare improvvisamente una Ferrari quando fino a ieri ti sei mosso come una Cinquecento. La speranza è l’ultima a morire ma sta male, vero? E allora, invece che inquadrare l’obiettivo lontano, fermiamoci a questa sera e vediamo, giornata per giornata, che cosa riusciranno a combinare i nostri eroi. Alla sfida con il Lecce di Pinardi e Dalla Bona, contro la squadra che pochi mesi fa era la casa di Delio Rossi, i nerazzurri penseranno da domani. Dal 31 ottobre, quando ha strappato un punto al Parma, l’Atalanta quando gioca lontano da Bergamo torna a casa sempre a mani vuote. Non sarebbe male cambiare questa triste abitudine, non ce ne voglia Mutti: avrà tempo di rifarsi già domenica proprio contro il Parma, a Messina..

(19/01/2005)

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