Atalanta con i piedi ben piantati a terra?
Come si fa, anche se da bergamaschi

Su questo stesso sito mi ero detto convito che l’Atalanta avrebbe prevalso sul Parma abbastanza disinvoltamente. Da qui, però, a prevedere lo strepitoso 5-0 ce ne correva.

Nemmeno la cinquina inflitta al Milan prima della sosta era valsa a coinvogliare agli atalantini tanto ottimismo. Di partita in partita i nerazzurri ci hanno indotto a non porre limiti sui loro exploit. Sembrava, infatti, irripetibile l’evento-Milan ma evidentemente con l’Atalanta mai dire mai.

Anche con l’undici emiliano, super abbondanza di reti a parte, il Papu e soci hanno sciorinato dall’inizio alla fine giocate da favola oltre ad un qualitativo protagonismo da big nei tre reparti chiave (difesa, centrocampo e avanti). Dietro non si è subìto alcun gol e al tempo stesso Sportiello è risultato inoperoso nel vero senso del termine. Quanto al centrocampo è sufficiente evidenziare che due dei giocatori preposti (Freuler e Gosens) hanno segnato un gol ciascuno.

Gli attaccanti infine (Gomez e Ilicic), tanto per gradire, hanno incantato gli spettatori per le tre reti capolavoro siglate. Gli atalantini hanno poi rimpinguato il già esaltante bottino delle marcature portandolo a quota quarantotto (8 in più dell’inseguitrice Lazio) nelle 18 gare sin qui disputate. E ciò che conta maggiormente è che la Champions, edizione 2020-2021, ci separa da una unica lunghezza. Con il menzionato bilancio tenere i piedi per terra è estremamente difficile anche per i più prudenti nonostante antropologicamente parlando, siamo aggrappati alla «bergamaschità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA