Atalanta, grande balzo in classifica
se prevarrà sul Verona di Mandorlini

Con la classifica estremamente corta che ci ritroviamo pensate che balzo compirebbe l’Atalanta se dovesse battere domenica, a Bergamo, il Verona dell’ex Mandorlini.

Certo, dalle parole (sempre facile pronunciarle) occorrerà passare ai fatti sul manto erboso. Ma signori, soliti a guardare le vicende atalantine col classico bicchiere mezzo pieno, la conquista dell’intera posta in palio ci sembra alla portata di mano. A renderci visita, del resto, non sarà un’avversaria titolata ma un Verona che ha totalizzato sin qui due punti e il cui obiettivo di fine stagione è rimanere in serie A.

Ma non è tutto. L’undici veneto dovrà confrontarsi contro i bergamaschi che in questo avvio di torneo hanno già evidenziato tangibili aspetti positivi. Dapprima il poker di punti meritatamente incamerato, subito dopo la qualità delle prestazioni. Che conforta e parecchio è il gioco prodotto che ha portato a costruire, in fase di finalizzazione, quattro gol (cinque se Moralez avesse segnato dal dischetto contro il Sassuolo). E rispetto all’ultima sfida di Reggio Emilia mister Edy Reja ha dalla sua ulteriori sette giorni per trascinare gradualmente la squadra ad una sempre maggiore coesione intesa nel più ampio senso del termine.

Già Reja, sovente confrontato con Stefano Colantuono. Si ha un bel dire che quello che è stato è stato. Colantuono, però, è difficile considerarlo uno di passaggio e basta. I certificati risultati rimangono o no indelebili nelle statistiche? Al tempo stesso è altrettanto onesto sottolineare il gioco assai raramente brioso e la propensione al difensivismo offerti dal tecnico, dalla scorsa estate sulla panchina dell’Udinese. In contrapposizione un Reja che ha regalato all’Atalanta un piacevole nonché divertente rinnovato volto con l’augurio che riesca a raggiungere chi gli ha passato il testimone pure a suon di risultati. Ma in conclusione, riportandoci al match con il Verona, essere ribadiamo fiduciosi sull’esito rientra nella logica. O no?

Arturo Zambaldo

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