Atalanta, i protagonisti di Napoli
E i messaggi a Colantuono e Marino

Risultato finale e recriminazioni arbitrali a parte, la partita di Napoli è stata, per l’Atalanta, tutt’altro che inutile. L’Atalanta-bis ha, infatti, lanciato forti e chiari messaggi a Stefano Colantuono, messaggi che lo stesso mister si era augurato alla vigilia.

Risultato finale e recriminazioni arbitrali a parte, la partita di Napoli è stata, per l’Atalanta, tutt’altro che inutile. L’Atalanta-bis ha, infatti, lanciato forti e chiari messaggi a Stefano Colantuono, messaggi che lo stesso mister si era augurato alla vigilia.

Addirittura 5/6 componenti la formazione non certo messa assieme casualmente hanno detto in modo inconfutabile al tecnico romano di candidarsi per un posto da titolare anche subito. I nomi? Baselli, Benalouane, De Luca, Giorgi, Livaya, Nica (in ordine rigorosamente alfabetico) e fermiamoci qui.

In altre parole, pedine, chi più chi meno, in grado di essere considerate valide alternative a colleghi ritenuti inamovibili o giù di li. Ma oltre che al tecnico nerazzurro, il plotone schierato a Napoli ha inviato segnali consistenti a Pier Paolo Marino, in questo caso nelle vesti di operatore di mercato per eccellenza.

Ma c’è di più. Sempre i protagonisti del San Paolo, secondo noi, hanno rafforzato ulteriormente l’orientamento del direttore generale atalantino votato a considerare, pressoché, conclusa la campagna acquisti di riparazione con l’ingaggio di Benalouane dal Parma.

Del resto alzino la mano coloro che a cuor leggero siano in grado di indicare l’arrivo di giocatori tenendo conto di quanto si è visto mercoledì sera nel turno di Coppa Italia. Altra discorso, magari, in uscita ma anche in tal senso attenzione a non esagerare coniugando l’ipotetica esigenza di sfoltire una rosa che poi all’atto pratico potrebbe non apparire così ampia.

La «palla» a questo punto torna, necessariamente, a Colantuono, chiamato a scegliere gli undici da schierare domenica al pronti-via contro il Cagliari. Compito che prima della sfida in Campania non risultava troppo cervellotico ma da adesso…

Arturo Zambaldo

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