Atalanta, la Juve è (molto) più forte
ma contro le grandi sai dare il meglio

Qualche riflessione alla vigilia di un match con la capolista, sulla carta proibitiva.

Chiaro che la maggior parte dei tifosi davanti all’arrivo della Juventus (seppure messa in forte difficoltà dall’Inter nella semifinale di Coppa Italia, dove è passata solo ai rigori) non concede grandi chances all’Atalanta domenica. Possiamo essere d’accordo, ma con più di un se e qualche ma, perché se nel calcio fosse tutto scontato, il suo fascino verrebbe di colpo meno. E l’Atalanta, del resto, dai tempi remoti a quelli più recenti ci ha regalato fior di soddisfazioni proprio contro avversari blasonati.

Addirittura in una delle ultime partita della stagione 1953-1954 a Bergamo, la vittoria 3-2 dell’Atalanta fu decisiva per far perdere lo scudetto proprio ai bianconeri, staccati a fine campionato solo da un punto dall’Inter. E la stagione successiva i nerazzurri fecero pure il bis: 2-1. Arrivando ai giorni nostri perché non ricordare la vittoria dell’andata sulla Roma all’Olimpico? Chi l’avrebbe mai immaginata alla vigilia? Certo, la razionalità ci riporta subito con i piedi per terra: la JUventus ha un organico di assoluto livello e viene a Bergamo per blindare il primato in classifica e tenere a distanza il Napoli. Aggiungiamoci la forma decisamente precaria dei nerazzurri e la situazione si fa decisamente grama. Ma perché chiudere con questo pessimismo? Aggrappiamoci alla reattività di un’Atalanta che contro le grandi dà il meglio di sé e , perché no, anche alla legge dei grandi numeri. Del resto, in sfide di questo genere ci si attacca a tutto...

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