Atalanta, una caterva di gol
Figlia del sogno Champions

Rendiamoci felicemente conto che la posizione-Champions in classifica oggi come oggi raggiunta dai nerazzurri è figlia dei 73 gol sin qui realizzati. L’equivalente , cioè,della media di un paio di reti a partita. Pazzesco, tanto più che l’obiettivo dell’estate ufficialmente reso noto dalla dirigenza parlava di salvezza.

Una caterva di reti strada facendo con Zapata (22) e Ilicic (11) in doppia cifra e a seguire addirittura altri tredici atalantini. Del resto all’Atalanta la licenza di violare la porta avversaria non è negata, in pratica, a nessuno al di là del ruolo ricoperto dai singoli sul manto erboso. Ma è il credo calcistico di mister Gasperini a determinare tutto ciò visto che difensori e attaccanti vanno a gara nel sovrapporsi nelle rispettive funzioni.

La cosa richiede un dispendio di energie fisiche (non trascuriamo nemmeno quelle mentali) straordinarie, ben sopportate dagli atalantini anche perché di gran lunga ripagate dalla bontà dei risultati. In molti a chiedersi perché altri allenatori non copiano l’ormai megafonato nonché invocato «modello Atalanta».

Elementare la risposta: evidentemente i colleghi (compresi quelli che vanno per la maggiore) del Gasp non posseggono le sue capacità di trasmettere o esigere dall’intera rosa il collaudato e vincente «necessaire» inteso nel più ampio senso del termine. E a riguardo della non minimamente scalfita condizione atletica da non dimenticare che, per di più, siamo agli sgoccioli di una stagione sportiva logorante sotto parecchi aspetti. Ma all’Atalanta si corre puntualmente avanti e indietro dall’inizio del torneo. Meno male considerati gli imminenti duplici traguardi alle porte.

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