Beach Volley, stangata alla Federazione
La Cicolari risarcita con 208.500 euro

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell’atleta bergamasca: la squalifica subita non era motivata.

La squalifica era ingiusta e penalizzante,e il Tar del Lazio ha condannato la Federvolley a pagare 208.500 euro all’atleta bergamasca di beach volley Greta Cicolari per i danni subiti. . In più la Federazione dovrà saldare le spese del procedimento. La vicenda comincia dopo le Olimpiadi del 2012 a Londra, dove la Cicolari in coppia con Marta Menegatti era arrivata al quinto posto: dal luglio dell’anno successivo l’atleta non venne più convocata dall’allora ct della nazionale, il brasiliano Lissandro Carvalho e senza alcuna spiegazione ufficiale.

La Cicolari non la prese bene, arrivando ad attaccare pesantemente sia il Ct che la Federazione, il che le portò una squalifica di 6 mesi e successivamente di altri 7. L’atleta presentò ricorso sostenendo l’insussistenza dei fatti. Ora il Tar ha stabilito che il suo processo sportivo era stato condotto non in ossequio alle regole del diritto e che i fatti contestati in effetti non sussistevano. Nel frattempo la bergamasca ha ripreso la carriera alla grande, con l’obiettivo di qualificarsi a Rio 2016: a diciannovenne Margherita Bianchin) e si piazzò subito al terzo posto partendo dalle qualificazioni: insieme a Giulia Momoli ha vinto nel 2015 il campionato italiano.

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