Caso Catania, soluzione fra 24 ore In serie B arrivano playoff e playout

La soluzione della vicenda Catania è rimandata di 24 ore. Per esprimersi sul caso il Consiglio federale attende un pronunciamento, atteso per domani, del Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo. Al consiglio il presidente Carraro ha fatto una ricostruzione della vicenda, fino alla giornata di oggi e ha concluso sottolineando l’ importanza della decisione attesa per domani.

Da parte sua, il presidente della Lega, Adriano Galliani, ha confermato: «Andiamo avanti domani mattina». Quanto alla composizione del campionato di serie B, Galliani ha però ribadito: «C’é sempre stata la volontà politica di una serie B a 20 squadre. Poi però ci sono le sentenze della magistratura ordinaria, che sono un’altra cosa». Il presidente di Lega ha aggiunto che oggi consiglio e assemblea hanno approvato soltanto per la serie B la proposta di disputare play-off e play-out, entrambi articolati su una sola partita di spareggio, tra la quarta e la quinta per la promozione e tra la quart’ultima e la quint’ultima per la retrocessione, ma solo nel caso che non ci siano più di 5 punti di differenza.

Nel pomeriggio, al termine di un consiglio e un’assemblea straordinaria, i club di serie A e di serie B sono usciti ancora più spaccati. La risoluzione votata in assemblea non è stata senza scontri e alla fine nel tutti contro tutti una richiesta ha accomunato molti dei rappresentanti dei club: Carraro se ne deve andare. Sul resto sono rimaste le divergenze di vedute, a cominciare dalla stesura dei calendari che al momento rappresenta la scadenza più urgente. E’ proprio su questo punto che tra A e B c’é stata rottura: secondo quanto ha riferito il presidente del Cagliari, nonché vice presidente di Lega, Massimo Cellino, almeno cinque club di serie A volevano far partire il campionato regolarmente senza aspettare che la serie B risolvesse i suoi problemi. «La Juve stava raccogliendo le firme per questo progetto - ha spiegato Cellino -, poi tre presidenti illuminati, Corioni, Campedelli e Semeraro hanno detto che la serie A non poteva partire senza la B».

Durante la lunga discussione ci sarebbe stata anche una proposta-shock fatta da alcuni «colleghi» a Gaucci: dieci milioni di euro e la testa di Carraro per rinunciare alla serie B e accettare la retrocessione del Catania in serie C1. «Non accetterò mai una cosa del genere - la dura replica di Gaucci - nemmeno per venti milioni di euro, perché la serie B non è del Catania, ma dei catanesi».

(30/07/2003)

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