Crisi Parma, Manenti non molla
La trasferta di Genova forse in auto

L'ennesimo capitolo che si è aperto lunedì 23 febbraio legato alle sorti del Parma Fc è un mix tra la cruda realtà di una società che fatica a vedere uno spiraglio di luce, e le dichiarazioni puntualmente smentite di un presidente che sta tenendo in scacco tutti, dal sindaco ai tifosi.

All'uscita dall'incontro tenutosi nel Tribunale di Parma, alla presenza del sindaco, alcuni giocatori (Capitan Lucarelli e Galloppa) oltre ad alcuni emissari di Figc e Lega, lo stesso Pizzarotti ha lasciato intendere che c'è poco spazio per tentativi «forzati». «Ora la palla è in mano a Manenti: il Parma Fc è una società privata, non abbiamo strumenti per intervenire. Abbiamo richiesto un incontro - ha detto il Sindaco di Parma - e se non si presenterà ne organizzeremo un altro, e poi un altro ancora. Deve trovare delle soluzioni economiche oppure deve portare i libri in Tribunale». Dello stesso avviso anche Lucarelli: «Manenti deve tirare fuori il coniglio dal cilindro, anche se dubito che lo farà. Se lo incontrerò? Non credo che dopo l'ultima volta che l'abbiamo visto abbia ancora voglia di incontrare la squadra».

Chiaro il riferimento alla riunione di venerdì scorso, un incontro in cui gli animi si sono accesi e non poco. Ma a fare da contraltare ad un nervosismo crescente anche all'interno della tifoseria, c'è la serenità con cui Manenti sostiene le proprie tesi, che però cambiano spesso. Se ad una testata locale afferma che «se servirà porterò i libri in Tribunale», pochi minuti dopo in collegamento telefonico con una radio privata sostiene il contrario. «Non lascio il Parma, né porterò i libri in Tribunale. Ho un piano di rientro, e domani mi troverò con il Sindaco».

Normale nutrire dei dubbi sulla sua presenza all'incontro con il primo cittadino di Parma, anche perché di contraddizioni, all'interno delle sue dichiarazioni, ce ne sono davvero tante. Manenti, infatti, ha parlato nuovamente del rinvio di Parma-Udinese, che doveva essere disputata domenica scorsa: «Abbiamo scritto al prefetto nel pomeriggio di venerdì - ha detto a Radio Parma - per dire che si poteva giocare a porte aperte». Peccato che la Prefettura abbia in serata smentito lo stesso Manenti con un comunicato: il Parma non ha presentato nessun piano operativo relativo all'impiego degli steward, e non l'ha fatto né giovedì 19, né venerdì 20.

Nel frattempo il tempo continua a scorrere, la squadra probabilmente sarà costretta ad affrontare la trasferta di Genova con le proprie autovetture, mentre restano solo le parole, contraddittorie, di un presidente che tiene in scacco un'intera città. Ma il gioco potrà andare avanti al massimo fino al 12 marzo: entro quella data il Parma dovrà dimostrare alla Procura di Parma di avere i fondi necessari per evitare il fallimento. Altrimenti, in un modo o nell'altro, Manenti dovrà lasciare la barca che affonda.

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