Dall’Atalanta alla guida della Nazionale
È cominciata la nuova avventura di Donadoni

«Sono orgoglioso di questo incarico, cercherò di ripagare la fiducia che mi hanno concesso». È la promessa del nuovo ct della Nazionale, Roberto Donadoni. Poche parole: da buon bergamasco, vorrebbe passare subito ai fatti.
In una esaustiva intervista raccolta da Alberto Porfidia e pubblicata sull’edizione di oggi da L’Eco di Bergamo, Donadoni racconta le sue emozioni, i suoi timori, le sue aspettative.
«Essere allenatore della Nazionale – dice – è un traguardo speciale. Sono orgoglioso di essere stato chiamato a questo ruolo e cercherò di ripagare la fiducia con tutto l’impegno possibile, cercando di dare forza in campo, e di esprimere tutte le mie risorse per ottenere i migliori risultati».
L’ex calciatore non dimentica i suoi trascorsi nell’Atalanta.
«Quel che ho fatto nell’Atalanta, e che mi ha dato l’esperienza a Bergamo, me lo porterò sempre dentro: il mio passato, le mie esperienze mi hanno formato. Devo molto ai miei maestri, da Bonifaccio in avanti».
E la sua famiglia, come ha preso questa nomina tanto prestigiosa quanto gravosa?
«Sono tutti felici – dice - e ancora non si rendono realmente conto di quel che è successo, come sta succedendo a me. Un sogno? Bisognerà tornare presto con i piedi per terra».
Ma come sarà l’Italia di Donadoni?
«Non ci saranno rivoluzioni – assicura il nuovo ct - rispetto all’Italia di Lippi. Questo è un gruppo di giocatori straordinario, il mio compito sarà fare in modo che possano continuare sui livelli che hanno raggiunto».

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