Diamanti metterà d’accordo
Favorevoli o contrari al suo arrivo?

Sarà il verdetto del campo a dire se l’ingaggio di Diamanti sarà stato azzeccato o no. Intanto, a prima vista, i tifosi sono divisi, più o meno, a metà. Chi brinda al suo arrivo, altri pongono diversi interrogativi.

L’estroso esterno-trequartista, messo piede a Zingonia, ha esordito così in conferenza stampa di presentazione: «Felice di vestire la maglia nerazzurra: da qui l’impegno di dare il massimo». Prendiamone atto con piena soddisfazione anche se potrebbe trattarsi di parole formali da accostare al fedele copione recitato da tutti in circostanze del genere.

I sostenitori di Diamanti pongono decisamente sul piatto della bilancia la bontà dei piedi e le brillanti annate trascorse al Bologna con annessa chiamata in Nazionale. Gli altri, viceversa, rievocano le ultime due stagioni sportive trascorse nel più profondo anonimato. Fammi indovino e diventerò ricco precisa quell’antico adagio adattabile in simili vicende.

Di certo c’è che gli operatori di mercato atalantino dovevano sostituire a tempi brevi il vuoto lasciato da Maxi Moralez, volato al Leon, in terra messicana. Con l’esigenza, inoltre, di avvicendarlo con una pedina di qualità e altre caratteristiche corrispondenti, il più possibile, al piccolo-grande argentino.

Non solo. Guai a proporre alla piazza nerazzurra un giocatore anonimo. In altre parole bisognava coniugare al meglio un atleta dotato di indubbia capacità tecnica con un biglietto da visita altrettanto corposo. E Diamanti, sotto gli entrambi profili, non fa davvero una grinza. A lui, a questo punto, mettere d’accordo i favorevoli e quelli contrari. Un aspetto è, sicuramente, ineccepibile sin da adesso: gran parte dei prossimi risultati della squadra atalantina dipenderanno dal rendimento del trentaduenne attaccante.

Arturo Zambaldo

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