Galliani se ne lava le mani Corioni: «Non giochiamo»

«Domenica 23 non giochiamo, perché oggi non abbiamo avuto neanche promesse»: lo ha detto il presidente del Brescia, Gino Corioni. «Anche se il clima oggi è stato positivo, per ora non si gioca», ha aggiunto Corioni commentando il consiglio di Lega che si è svolto a Milano. Il presidente del Brescia ha poi detto che le cinque squadre che minacciano lo stop «sono pronte a tutto, anche a subire le gravissime conseguenze che ne deriverebbero se non si presenteranno in campo». Corioni ha spiegato di non aver avuto ancora notizie da Franco Tatò, consulente scelto da Gioco Calcio per reperire i fondi che spettano alle società.

A Corioni ribatte Galliani. «Se non si gioca il problema peggiora, e non vedo che cosa si possa risolvere non scendendo in campo - ha detto il presidente della Lega, aggiugendo che «c’é assolutamente interesse che ci siano due piattaforme tv, ma, come ha detto il presidente Massimo Moratti in riunione, non possiamo farci condizionare dalla minaccia di non giocare». Galliani ha ribadito che si tratta di un problema esclusivamente interno alla società Gioco Calcio: «E’ vero che mi ero impegnato a trovare dei capitali, ma le banche mi hanno risposto di no, e quindi non sono riuscito a trovare finanziatori per questa piattaforma. Credo che ci sarà molta più disponibilità da parte del consiglio di Lega ad affrontare il problema se queste squadre giocheranno».

Poco prima di Corioni, aveva lasciato la sede della Lega anche Ivan Ruggeri, presidente dell’Atalanta, che invece è sembrato più ottimista del collega bresciano: «Spero proprio che il buon senso faccia ragionare tutti - ha detto Ruggeri - , perché solo con il dialogo si può arrivare a una soluzione».

(13/11/2003)

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