I gravi fatti di Messina: l’Atalanta presenterà il reclamo in Lega entro il prossimo 30 marzo

Sangue freddo e nervi saldi: è così che l’Atalanta intende gestire il dopo Messina, con fermezza e anche con spirito sportivo. La linea da seguire è stata tracciata oggi pomeriggio nel vertice che si è tenuto a Zingonia, presenti il presidente Ivan Ruggeri, il direttore generale Roberto Zanzi, il responsabile dell’area tecnica Fabrizio Larini, Luciano Passirani e Lele Messina.

Questo non vuol dire passare tutto sotto silenzio: la società presenterà il preannunciato reclamo, che dovrà essere depositato in Lega entro martedì prossimo, 30 marzo. Già domani è comunque possibile che il giudice sportivo prenda provvedimenti che vanno dalla sanzione economica con diffida del campo a una penalità da uno a tre punti in classifica, passando attraverso la possibile squalifica del campo.

È il direttore generale Zanzi a riassumere il quadro della situazione. «Bisogna distinguere la posizione istituzionale della società dall’aspetto sportivo e i relativi valori. Sul piano sportivo l’Atalanta non si è avvalsa delle facoltà concesse dal Codice di Giustizia sportiva, preferendo disputare regolarmente la partita e perdendola sul campo. Chiaro che poi sull’esito della gara hanno inciso anche comportamenti antisportivi come quello di Di Napoli ed errori arbitrali che però fanno parte del gioco».

Questo per ciò che concerne quanto è successo in campo. Per il resto, la posizione societaria appare chiara: «Potevamo scegliere di non far giocare Taibi, di mandarlo in ospedale e non in panchina, di far infortunare Calderoni a metà ripresa. Senza portiere in panchina ci sarebbe stata un’alterazione del potenziale atletico. Al Messina sarebbero stati tolti dei punti. Così ci sarà al massimo una squalifica del campo Ma noi siamo l’Atalanta e abbiamo scelto di comportarci da Atalanta, secondo i principi della lealtà sportiva».

(22/03/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA