Il legale: «Doni, accuse inconsistenti
E la giustizia sportiva l’ha già condannato»

Nel processo penale sul calcioscommesse di Cremona venerdì 22 aprile è stato il giorno dell’intervento del legale di Cristiano Doni, ovvero l’avvocato Salvatore Pino, che ha tentato di scagionare del tutto l’ex bandiera dell’Atalanta nella sua arringa difensiva.

Doni è accusato di associazione a delinquere, con l’aggravante della transnazionalità, e di frode sportiva. In sintesi Pino ha chiesto il non luogo a procedere per l’associazione a delinquere e l’improcedibilità per la frode sportiva. Più in generale Pino ha rilevato che, essendo stata la giustizia sportiva già molto pesante con Doni, una condanna in sede penale risulterebbe eccessivamente afflittiva. Pino in tal senso ha invocato il «Ne bis in idem», ovvero non si deve condannare due volte per la stessa cosa.

In dettaglio, per quanto riguarda Ascoli-Atalanta (1-1), secondo l’avvocato su Doni non c’è nulla di consistente, non ci fu nemmeno la stretta di mano con Micolucci per sancire la combine, per cui Pino ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, identica richiesta per la partita Crotone-Atalanta (2-2), in quanto su Doni c’è soltanto una chat di Santoni che tira in ballo anche Colantuono.

Per Padova-Atalanta (1-1) Pino ha rilevato che il pm ha parlato chiaramente di partita combinata dalle due società (il pm di Martino ne è convintissimo), per cui che senso colpevolizzare soltanto Doni? Al limite potrebbe trattarsi di omessa denuncia, «reato» non contemplato in sede penale.

E, infine, per quando concerne Atalanta-Piacenza (3-0), la partita più chiacchierata con i due gol su rigore di Doni, Pino parla di «reato impossibile» perché la partita era stata già venduta da Gervasoni ai cosiddetti «zingari» e l’ex atalantino al massimo approfittò soltanto di questa circostanza e anche in questo caso potrebbe esserci soltanto un’omessa denuncia.

Dopo l’intervento di Pino c’è stata la replica del pm che ha parlato anche di Colantuono, ex allenatore dell’Atalanta, dicendo che dalla chat di Santoni si evince chiaramente che Crotone-Atalanta fu oggetto di combine e in quella chat si parla di Colantuono e del ds dell’epoca come di parte attiva nella combine. La sentenza è attesa per il 16 maggio alle ore 12, quando ci sarà il verdetto su Antonio Conte, ct della Nazionale, che ha scelto il processo abbreviato, e si saprà chi, tra coloro che hanno optato per il rito ordinario (è il caso di Doni e Colantuono), sarà rinviato a giudizio.

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