Il presidente del Coni a Brembate
«Un dovere, Yara era una di noi»

Nel nome di Yara Gambirasio proseguono le iniziative proposte dal Coni regionale e lombardo, insieme al Comune e alla Polisportiva di Brembate Sopra. È stata la giornata clou nel paese dell'Isola perché alla Torre del Sole c'erano i genitori della povera Yara.

Nel nome di Yara Gambirasio proseguono le iniziative proposte dal Coni regionale e lombardo, insieme al Comune e alla Polisportiva di Brembate Sopra. È stata la giornata clou nel paese dell'Isola perché alla Torre del Sole c'erano i genitori della povera Yara, mamma Maura, che ha ripetuto commossa che lo sport deve essere un'arma vincente contro la violenza di genere, e papà Fulvio.

L'occasione della loro presenza era il convegno «Lo Sport contro la violenza di genere», che ha visto come ospite principale il presidente del Coni Nazionale, Giovanni Malagò, che ha parlato anche della possibile candidatura italiana alle Olimpiadi del 2024, senza naturalmente dimenticare il vero motivo della sua presenza a Brembate.

«Volevo che il mondo dello sport che rappresento fosse presente e dicesse la sua. Yara era un'atleta del nostro mondo e usciva da una palestra e a questo voglio dedicare anche moralmente un segno d'impegno. Per le Olimpiadi, l'unico obiettivo è quello di evitare qualsiasi derby, si è fatto un incontro sereno, una serie di ragionamenti: non è mia intenzione portare avanti una candidatura se non c'è una condivisione assoluta, ci stiamo ragionando e ci vedremo a Roma tra una quindicina di giorni. Bergamo è una città che meglio esprime al cultura che ho voluto portare con la mia gestione».

L'Atalanta era rappresentata dai suoi massimi dirigenti, il presidente Antonio Percassi, il dg Pierpaolo Marino e il ds Gabriele Zamagna, ringraziati dalle autorità brembatesi per l'amichevole di mercoledì. «Nel nostro piccolo cerchiamo d'inculcare lo sport contro la violenza - sono le parole del presidente Percassi -. Stiamo cercando di farlo fin dalla nascita del neonato con la maglietta nerazzurra, perché è proprio da lì che vogliamo far crescere i nostri tifosi e cercare di ottenere un risultato fondamentale, che lo sport e il mondo del calcio serva come strumento perché la violenza venga annullata».

Al convegno hanno partecipato anche altri personaggi illustri dello sport e della politica locale come Emiliano Mondonico, Lara Magoni, Silvana Santisi Saita, il presidente del comitato lombardo del Coni Pierluigi Marzorati e Don Alessio Albertini. A moderare il dibattito c'era invece Daniele Redaelli, giornalista della «Gazzetta dello Sport».

Il tema era di quelli importanti, il messaggio dello sport contro la violenza è stato lanciato anche dal direttore della Gazzetta Andrea Monti, ma resterà nel cuore il saluto di don Corino, parroco di Brembate Sopra. «Tutti abbiamo sofferto, pianto, sperato, il desiderio è quello che la nostra piccola, grande amica ci aiuti a non essere mai violenti, ma persone di riconciliazione e di pace, a essere uomini e donne che sanno diffondere e contagiare agli altri quella serenità che è la forma più grande di convivenza».

«Con lei oltre la vita» è la dedica sulla targa commemorativa che da giovedì 3 ottobre nel Giardino della memoria dell'Idroscalo di Milano ricorderà Yara. Prima della visita a Brembate e dopo un momento di raccoglimento, la targa è stata svelata alla presenza di Malagò, del presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, dell'assessore allo Sport Cristina Stancari, di Marzorati e di Marco Mazzanti, vicesindaco del Comune di Brembate Sopra.

Simone Masper

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