La Comark sfiora il colpaccio
Udine fa sua la prima gara della finale

Alla fine la spunta Udine, che si è imposta nella prima sfida della finale playoff per la promozione in serie A2. La Comark esce dal parquet amareggiata ma al tempo stesso fiera per aver fatto letteralmente tremare i favoriti friulani sino alle ultime battute.

Bravi e generosi i bergamaschi per aver eretto una difesa a lunghi tratti saracinesca imprimendo un frenetico ritmo. Alte pure le percentuali nei tiri dalla media e dalla grande distanza. Insomma una Comark sullo standard dei match che gli aveva consentito di superare in semifinale il temuto Orzinuovi con pieno merito. Per tre frazioni capitan Chiarello e compagni hanno condotto nel punteggio toccando il vantaggio massimo di sedici lunghezze intorno al ventiseiesimo minuto.

Non a caso i locali hanno sorpassato gli avversari al 3’ del tempo finale (52-51) per poi soffrire, come si è detto, in maniera pesante sino agli ultimi sessanta secondi di gioco. I parziali 14-20 al 10’, 28-40 al 20’, 47-51, al 30’, 72-64 al 40’. Vale, però, la pena sottolineare che a 58 secondi dalla sirena la Comark si era trovata sotto di un unico canestro (66-64) con la possibilità di impattare. Fatali, a questo punto, gli errori in avanti di un Ghersetti non al top anche perché gravato di troppi falli. Difficile distribuire i meriti a livello individuale in quanto è stato l’intero collettivo ad ergere da autentico protagonista. In ogni caso attribuiamo a Pullazi quel qualcosa in più rispetto ai compagni. Sul fronte opposto hanno giganteggiato Castelli (ex Treviglio) e Zacchelli.

Una cosa ha sancito il palasport di Udine: la Comark se la può giocare alla pari contro il team ben allenato dall’ex Celana, Lino Lardo sempre che riesca a ricalcare l’applaudito copione di gara uno. Prossimo impegno martedì 31, alle 20,45, di nuovo in trasferta. «Sino alla fine si è fortemente sperato nel classico colpaccio. L’importante è proseguire su questa dal momento che la serie di partite da disputare è molto lunga. Arrivederci, quindi, a martedì dove prevedo un’altra battaglia auspicando, naturalmente, un risultato differente». Sono parole di un Giacomo Bloise più caricato che mai.

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