«Lombardia», Bartoli favorito Il traguardo nel cuore di Bergamo

L’ultima classica della stagione si conclude nella nostra città, in Piazza Matteotti, dopo 251 km. La partenza da Cantù alle 10.25; arrivo alle 16.50 circa

Dopo la vittoria di Michele Bartoli nella Milano-Torino e quella del venticinquenne comasco Luca Paolini nel Giro del Piemonte, ecco il Giro di Lombardia.

Una volta, il Lombardia, era chiamato il Mondiale d’autunno, perché quello vero si correva in piena estate. Ma adesso che anche il Mondiale vero si corre in autunno, la definizione non ha più motivo d’essere. E non lo si può nemmeno definire, in questo caso, la rivincita del Mondiale, perché la corsa tutto è fuorché una rivincita nei confronti di Cipollini. Il quale sarà sì alla partenza, ma quasi certamente non all’arrivo, perché i dislivelli generosamente disseminati lungo la strada sembrano eccessivi per i suoi gusti pianaroli di re dello sprint.

Ma, grazie al cielo, il Giro di Lombardia non ha bisogno di metafore per farsi apprezzare, gli basta essere quello che è sempre stato ed è: la classica tecnicamente più completa e impegnativa del calendario internazionale.

Il suo percorso è tale da escludere la vittoria di un carneade, una vera e propria assicurazione contro l’insuccesso tecnico. La cartina altimetrica sembra un elettrocardiogramma impazzito, specialmente negli ultimi 100 km, tutti in territorio bergamasco: Colle dei Pasta, Colle Gallo dal versante di Casazza, Selvino dal versante di Nembro, Berbenno dal versante di Laxolo e, infine, a mo’ di amaro digestivo, Valverde e Boccola prima del tuffo finale su piazza Matteotti.

Su queste salite la stagione ciclistica vivrà il suo atto decisivo, laureando il vincitore della Coppa del Mondo, che sarà sicuramente Paolo Bettini, ormai irraggiungibile in vetta alla classifica. E incoronerà anche un vincitore degno della sua storia, perché i campioni capaci di pedalare a quaranta all’ora per 260 chilometri, in questo finale di stagione, sono i soliti noti.

Il più noto di tutti, per come è andato mercoledì nella Milano-Torino, sembra Michele Bartoli, motivato al punto tale da disertare questo Giro del Piemonte per allenarsi sulle strade bergamasche. Questo la dice lunga sulla sua ambizione, del resto apertamente dichiarata, di chiudere il 2003 con un successo di prestigio.

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