L’Alzano cerca un paracadute per restare in vita

L’Alzano cerca un paracadute per restare in vitaI giocatori non prendono lo stipendio da febbraio, una situazione drammatica: 26 giocatori della rosa e tutti sul mercato. La società chiede aiuto, nuovi soci o fusione

Alla base del «flop» (coinciso con quello sportivo) ci sono indubbiamente gli ingaggi troppo alti, principale fonte di spesa del club. La mancanza di sponsor per la prossima stagione (o di soci disposti a investire denaro) e la ritardata ridistribuzione dei proventi della Lega di serie C alle società hanno fatto il resto. Risultato: un ammanco di liquidità di quasi 200mila euro e giocatori senza stipendio ormai da febbraio. Questi i nodi che si stringono attorno al collo dell’Alzano, che in qualche modo coprirà l’ammanco di soldi della stagione 2002-2003.

Il rischio fallimento non esiste, sia chiaro, ma la possibilità che i bianconeri non si iscrivano al prossimo campionato è ancora reale.

Specie se la dirigenza non troverà i mezzi necessari a proseguire l’avventura tra i professionisti. Poche le alternative rimaste al presidente Leonardo Piccinini e al vicepresidente Diego Foresti, che stanno facendo i miracoli per tenere a galla la barca: l’Alzano potrebbe continuare con i propri mezzi, puntando ad una stagione di C2 in totale «austerity», con una campagna acquisti fatta di scambi e prestiti e sull’inserimento in rosa dei giovani della squadra Berretti (Arrigoni, Piletti e Sala su tutti). Una squadra, in buona sostanza, che non lotterà per le prime posizioni della C2, ma che avrà come primario obbiettivo quello della ristabilizzazione dei quadri.

Manna dal cielo sarebbe l’ingresso di altri soci in società a rimpiazzare quelli che eventualmente usciranno; in questi giorni la dirigenza bianconera sta percorrendo questa via. Interessante quella che porta all’Atalanta: entrerebbe con una piccola quota, ma avrebbe la possibilità di pilotare la gestione sportiva nella direzione della valorizzazione tra i professionisti del proprio vivaio.

L’ultima alternativa che rimane è quella della fusione con altri club che ambiscono alla categoria. La disponibilità dell’AlbinoLeffe ad una trattativa di questo tipo è nulla; restano quindi le società dilettantistiche bergamasche (Calcio e Nuova Albano sono due possibili interlocutori). Se non andrà in porto nemmeno questa soluzione, l’Alzano dovrà chiudere i battenti o stringere la cinghia, esattamente come hanno fatto i ventisei giocatori della rosa della stagione appena terminata che non prendono lo stipendio da sei mesi e che adesso cominciano anche ad alzare la voce.

(24/06/03)

Da L’Eco di Bergamo del 24/06/03

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