A San Siro l’Italia si gioca i Mondiali
C’è la Svezia, in campo Gabbiadini

Qualcosa cambierà, perché l’Italia deve cambiare passo. Chiamata alla rimonta mondiale contro la Svezia, la nazionale di Ventura fa i conti con la necessità di vincere con almeno due gol di scarto per non rimaner fuori da Russia 2018.

L’hanno già ribattezzata la partita della storia ma Gian Piero Ventura, a 24 ore da Italia-Svezia che deciderà il destino degli azzurri per i mondiali 2018, dice:«Lo scenario era chiaro dall’inizio, non capisco perché ora ci si sorprenda...».

«Se ho pensato che questa può essere la mia ultima partita da ct azzurro? No, sinceramente no» dice il ct: «Sono orgoglioso di essere l’allenatore dell’Italia, e di allenare ragazzi che sin dalla prima ora tra mille difficoltà mi hanno dato la loro grande responsabilità. Ho talmente tanta voglia di far bene che a una cosa del genere non penso. Il discorso sul futuro lo affronteremo dopo la Svezia».

Ventura ha di fatto confermato la scelta di Jorginho per De Rossi. «C’è chi ha recuperato meno, e mai come in questo momento non conta chi ma come gioca - le sue parole - se manca De Rossi c’è Jorginho, che ho sempre detto poter giocare in quel ruolo. L’importante è presentarsi al meglio». «Sappiamo che a San Siro - la conclusione - si può e si deve fare meglio di Stoccolma: noi abbiamo due modi di giocare, entrambi sfruttano le fasce, ma la cosa più importante non è il modulo ma la sua interpretazione. E sarà una partita in cui si potrà anche cambiare in corso».

Su tutte la variabili tattiche in campo in queste ore di attesa, pesa la tendenza del ct a cambiare (4 moduli in 16 partite) e a farlo anche in corsa; e ancor più il fatto che con possibili supplementari e conta dei gol andata/trasferta, la partita potrà necessitare di una rapida sterzata in corso e di un cambio di modulo improvviso come quelli messi in campo nelle prime vittorie. Di qui i tanti esperimenti azzurri in queste ore, alla ricerca di un Italia equilibrata sì, ma soprattutto in grado di un 2-0 netto. I numeri dicono che la nuova Nazionale ha segnato 35 gol in 16 partite, poco più di due a match. Ma se si tolgono la doppia goleada col Liechtstein e l’8-0 della sperimentale contro San Marino, rimane il 3-0 in amichevole all’Uruguay, e nelle qualificazioni il 2-0 dell’andata sull’Albania e il 3-1 in Israele a confortare la cabala azzurra.

Gli occhi sono puntati su Immobile (6): nella Lazio segna a raffica, in azzurro eccezion fatta per il prezioso gol a Israele a Modena si è inceppato in questo inizio di stagione e anche le difficoltà mostrate contro la Svezia dicono che il centravanti può essere usato meglio. Ventura lo conosce bene dai tempi della sua esplosione al Torino, dunque penserà che se manca chi lo lancia in profondità è meglio sfruttare le fasce.

Il ct Ventura e capitan Buffon chiamano tutte le forze a raccolta: squadra e tifosi. Sfoderano orgoglio e voglia di rivincita. Per riuscirci il ct cambia il centrocampo inserendo Jorginho e Florenzi e in attacco, accanto a Immobile, Manolo Gabbiadini da Bolgare (l’altro bergamasco, Andrea Belotti da Gorlago, va in panchina). Fallire sarebbe un disastro, al contrario la pur modesta Italia di Ventura scriverebbe una pagina storica.

Queste le probabili formazioni di Italia-Svezia, Play-off di ritorno per la qualificazione al Mondiale 2018, in programma alle ore 20,45

Italia (3-5-2): 1 Buffon, 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 6 Candreva, 8 Parolo, 14 Jorginho, 7 Florenzi, 4 Darmian, 11 Immobile, 23 Gabbiadini (12 Donnarumma, 2 Rugani, 13 Astori, 21 Zappacosta, 8 D’Ambrosio, 5 Gagliardini, 16 De Rossi, 20 Bernardeschi, 10 Insigne, 9 Belotti, 17 Eder, 14 Perin). All.: Ventura.

Svezia (4-4-2): 1 Olsen, 2 Lustig, 3 Lindelof, 4 Granqvist, 6 Augustinsson, 17 Claesson, 7 Larsson, 13 Johansson, 10 Forsberg, 20 Toivonen, 9 Berg. (12 Johnsson, 23 Nordfeldt, 16 Krafth, 5 Olsson, 11 Guidetti, 14 Helander, 15 Svensson, 18 Jansson, 19 Rohden, 21 Thelin, 22 Sema). All.: Andersson. Arbitro: Lahoz (Spagna).

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