Parte la serie B: più incidenti che partite Il decreto spalma-debiti nel mirino dell’Ue

Due sole partite giocate (Cagliari-Catania e Napoli-Como), ma già incidenti all’esterno di tre stadi: si è conclusa così, ieri, la prima giornata di serie B.

Ad Ascoli il primo bilancio degli incidenti avvenuto fuori dallo stadio Del Duca è di 12 feriti. Il più grave sarebbe un giovane tifoso, che ha riportato una contusione alla testa e che è stato trasportato in ospedale in ambulanza. Tra i feriti, almeno otto sarebbero appartenenti alle forze dell’ordine. I disordini si sono verificati davanti allo stadio all’arrivo del pullman della squadra del Genoa, che è stato accolto con fischi, insulti e lanci di oggetti, e successivamente in piazza dell’Immacolata, a meno di un chilometro di distanza, dove un gruppo di tifosi bianconeri ha dato fuoco a cassonetti e danneggiato alcune automobili.

Incidenti anche a Livorno, dove era in programma Livorno-Messina: scaduti i tre quarti d’ora canonici di attesa l’arbitro si è limitato a dire «Abbiamo concluso il nostro lavoro», mentre fuori dalla stadio si verificano tafferugli fra tifosi livornesi e forze dell’ordine.

Attorno allo stadio la confusione era massima: prima dell’orario di inizio della partita si sono radunati un migliaio di tifosi che hanno bloccato le vie d’accesso con cassonetti.

Qualche incidente anche a Palermo dove, dopo le manifestazioni pacifiche di protesta di alcune centinaia di tifosi davanti allo stadio «Barbera» (dove non si è disputata la partita col Piacenza), una frangia di ultras si è trasferita vicino al velodromo Borsellino, teatro ieri sera di uno spettacolo dello showman Fiorello. I più facinorosi hanno danneggiato un’auto della polizia locale ed è intervenuta la polizia con una carica.

E mentre sui campi di serie B di calcio se n’è visto ben poco, il presidente della Lega calcio, Adriano Galliani, ai microfoni Rai di «Tutto il calcio minuto per minuto» ha dichiarato che «Il campionato è assolutamente partito. Si sono giocate due partite e altre squadre lo volevano fare. C’è un numero consistente di formazioni che hanno deciso di dare inizio al campionato».Galliani ha poi guardato al futuro: «Mi auguro che giovedì ci sarà un numero di squadre pronte a giocare, anzi credo che aumenteranno in maniera consistente».

Prima che le quattro squadre che hanno giocato scendessero in campo, dai microfoni di Telelombardia il presidente dell’Atalanta, Ivan Ruggeri ha confermato il suo deciso no a giocare, ribadendo che l’assemblea ha votato a maggioranza il rinvio del campionato: «Stasera (ieri per chi legge, ndr) si giocherebbe una giornata senza valore e una eventuale classifica non sarebbe legittima: vorrebbe dire che non c’è più una Lega».

Il decreto salva-calcio nel mirino Ue

La Commissione Europea aprirà una procedura nei confronti del decreto salvacalcio del febbraio scorso, il provvedimento che spalmava i debiti delle società su più anni. Il Commissario europeo per la concorrenza, Mario Monti, in una conferenza a Cernobbio ha spiegato di aver chiesto spiegazioni a suo tempo alle autorità italiane, «che non ci avevano notificato l’intenzione di introdurre il provvedimento come deve essere fatto» e solo il 26 giugno «dopo varie sollecitazioni questi elementi ci sono stati dati».

«Sembrano esserci a nostro avviso motivi di dubbio – ha continuato Monti – e la necessità quindi di aprire un esame formale. Ci sono elementi che fanno ritenere che possa trattarsi di aiuto di Stato, e quindi provvederemo presto all’apertura della procedura». «Il provvedimento – ha aggiunto Monti sottolineando che questo aspetto non è di sua competenza – sembra anche costituire una violazione della 4ª direttiva in materia di contabilità delle società. Ci sarà un esame anche sotto questo profilo».

(08/09/03)

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