Pazzini: «I miei primi gol in trasferta»

Dribbling secco su Perna e destro potente sporcato da Mezzanotti che non lascia scampo a Botticella; guizzo bruciante a tagliare sul primo palo e girata fulminea che piega le mani a De Lucia. Istantanee di una giornata da ricordare, quella che Giampaolo Pazzini ha vissuto domenica a Salerno. Lui si definisce un ragazzo fortunato «perché faccio quello che più mi piace, gioco in una bellissima squadra e sto vivendo un sogno», ma quando la palla finisce alle spalle del portiere avversario, la fortuna lascia spazio al talento. In questo campionato è già successo cinque volte in 16 partite: numeri già importanti che diventano addirittura straordinari se rapportati al minutaggio (un gol ogni 147’) e le partite da titolare (6).

«Sono contento - esordisce Pazzini - che siano serviti alla squadra, sono contento della vittoria di Salerno, sono contento di questo momento. E’ stato tutto perfetto: la grande prestazione della squadra, i miei due gol, il titolo di campione d’inverno, i dieci punti sulla sesta».

In un solo giorno lei ha sfatato diversi tabù.

«Sono stati i miei primi gol in trasferta e quando segni fuori casa hai sempre la sensazione che pesino di più. Anche se l’emozione di un gol, magari sotto la curva, è unica».

Domenica scorsa ha dimostrato che può sostituire Budan anche giocando come unica punta di ruolo.

«Sentivo di poter ricoprire questo ruolo, ma il merito è della squadra che mi ha supportato alla grande. Mi sono arrivati tantissimi palloni, Gautieri e Pinardi mi hanno sempre servito al meglio. Giocare così per un attaccante è davvero divertente».

Un Pazzini protagonista allontana l’arrivo di un altro attaccante. Lei che ne pensa?

«Queste non sono cose che devo dire io. Il mio obiettivo è farmi trovare pronto ogni volta che il mister mi chiama, poi se arriva un altro attaccante ben venga. Quel che conta è andare in A a giugno».

Mandorlini cosa le ha detto a fine partita?

«Beh, mi ha fatto i complimenti... Poi quando a Linate abbiamo saputo come era finita Brescia-Milan, mi ha preso in giro. Ha detto che evidentemente era proprio giornata: se aveva segnato Pancaro, poteva succedere anche che Pazzini facesse doppietta».

E’ vero che gliel’avevano predetta?

«Sì, Antonio Bongiorni (il suo scopritore, ndr) me l’aveva pronosticata contro il Treviso, si è sbagliato solo di sette giorni... Ma Tinti, il mio procuratore l’ha superato. Ci siamo sentiti domenica alle 12,30. Mi ha detto: "Sei pronto per la doppia esterna?". E’ incredibile, finita la partita l’ho subito chiamato. Mi ha portato veramente bene».

Visto che ci indovina, Tinti le ha già anticipato qualcosa in vista della Fiorentina?

«No, ancora no. Però ci terrei a vincere e magari a segnare ancora. Sono toscano, ma la Fiorentina non è propriamente la mia squadra preferita, anzi. Vincere domenica sarebbe doppiamente bello».

(20/01/2004)

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