Raggi: «No alle Olimpiadi del mattone»
Malagò: «Tutto pretestuoso, già scritto»

«Non abbiamo mai cambiato cambiato idea, non ipotechiamo il futuro di Roma. Con queste Olimpiadi ci chiedono di fare altri debiti per i romani: noi non ce la sentiamo. I soldi che si spendono sono dei romani, non ce lo dimentichiamo».

Così il sindaco Virginia Raggi nel corso della conferenza stampa in Campidoglio sul no a Roma 2024. «Per questo diciamo no alle Olimpiadi del mattone, dei gusci vuoti. Non lo vogliamo. Stiamo ancora pagando i Mondiali ’90. Abbiamo finito di pagare il mutuo nel 2015». E ancora: «Le Olimpiadi sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti: ciò lo dice l’Università di Oxford in uno studio. Le Olimpiadi sono un sogno che diventa incubo. Non abbiamo dati di Rio ma abbiamo negli occhi le immagini degli abitanti di Rio. Le Olimpiadi servono ai comitati d’affari non ai cittadini, noi siamo per lo sport ma non per queste Olimpiadi», ha aggiunto.

Sempre il sindaco Raggi: «In questa nostra posizione non siamo soli. Abbiamo precedenti che supportano la nostra tesi: Torino 2006, come le piste completamente abbandonate, i Mondiali di nuoto del 2009 con piscine abbandonate e costruite con muri obliqui . Noi siamo propositivi, abbiamo progetto ambizioso, vogliamo restituire servizi alla città, il 70 per cento romani ha già detto no a queste Olimpiadi durante il ballottaggio delle elezioni amministrative. Anche Boston Amburgo e Madrid non hanno voluto ipotecare il futuro dei loro cittadini, io faccio la stessa valutazione: queste Olimpiadi non sono sostenibili, portano solo debiti».

«Ma vi pare normale che noi oggi siamo stati convocati e non siamo stati ricevuti? È tutto pretestuoso, è tutto già scritto, e tutti sappiamo i motivi. È solo un discorso di principio. La diretta streaming poi ci è stata negata dai paladini della trasparenza...». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa successiva al no della sindaca Virginia Raggi alla candidatura olimpica di Roma 2024.

«Sul debito delle Olimpiadi ’60 sono state dette falsità, bugie per populismo»: lo ha sottolineato il Malagò, rispondendo alle dichiarazioni del sindaco Virginia Raggi e del vicesindaco Daniele Frongia. «Ho sentito parlare di 2 miliardi di debito: quando la cifra uscì, settimane fa interpellai il commissario al debito del Comune. Conservo agli atti la sua mail: era il debito commerciale complessivo, gli espropri di Roma ’60 erano solo una minima parte».

«Mi sembra che stiamo privando di un sogno tutti i cittadini. Non sono i grandi eventi che producono i debiti ma come vengono realizzati, mi sarei quindi aspettato coraggio, da parte di chi fa della trasparenza, il rigore e la serietà alla lotta agli sprechi, di accettare la sfida e dimostrare che noi italiani siamo in grado di fare le cose fatte bene e con rigore». Lo ha detto il numero uno del Comitato paralimpico e vicepresidente del Comitato promotore Roma 2024, Luca Pancalli, dopo il «no» della sindaca Virginia Raggi alla candidatura olimpica della capitale.

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