Sahara, Zanotti non molla
È nono alla maratona delle sabbie

Varcata la scaletta dell'aereo, Franco Zanotti ha un'abbronzatura in più, qualche chilo in meno e il senso dello humour di sempre: «Un aggettivo per la mia esperienza? Diciamo lunare».

Varcata la scaletta dell'aereo, Franco Zanotti ha un'abbronzatura in più, qualche chilo in meno e il senso dello humour di sempre: «Un aggettivo per la mia esperienza? Diciamo lunare». Perché ieri era mezzo secolo che Yuri Gagarin saliva per la prima volta nello spazio. Mentre un bergamasco tornava da una settimana nel deserto.

Per la precisione da quello sud marocchino del Sahara, scenario della Marathon des Sables, una delle più estenuanti ultramaratone al mondo: 280 km da percorrere in sei tappe, rigorosamente in condizioni limite. Zanotti l'ha conclusa al nono posto, migliore italiano con il crono di 24 ore e 16 minuti netti, trentasette meno dell'edizione 2010: «Ma nonostante questo ho chiuso una posizione sotto rispetto a dodici mesi fa - dice lui, 39 anni, artigiano nella vita di tutti i giorni -. È stato l'unico neo di una prestazione molto positiva e senza particolari acciacchi fisici».

Performance all'insegna della regolarità, con parziali costantemente fra il quinto e il nono posto e un solo momento di crisi. Il quarto giorno, a metà del tappone di 82 km con conclusione in notturna e illuminazioni formato balise: «Colpa del gran caldo, in quel momento si era arrivati quasi a 50 gradi e per qualche chilometro ho camminato - ricorda lui, sesto nella classifica a squadre con la Free Life Energy -. L'ho presa con filosofia, approfittandone per dare un'occhiata al paesaggio: in lontananza mi è parso pure di intravedere un dromedario…».

Alla manifestazione hanno partecipato anche altri due ultratrailer bergamaschi, ovvero Alessandro Carrara e Roberto Marchesi: il primo 49 anni, di Mozzo, alla nona partecipazione alla competizione ha chiuso in 39h45'47”con un 213° posto niente male (in gara c'erano infatti 1.100 pretendenti da 100 nazionali); il secondo, 48 anni, da Sedrina, sul traguardo di Tazzarine ha potuto festeggiare la 366ª piazza (45h02'33” alla prima partecipazione) con la stessa soddisfazione con cui nell'88 si qualificava alle Olimpiadi di Calgary nel biathlon.

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