Un’Atalanta che segna e sogna
A Pescara per puntare in alto

C’è ancora chi parla di «salvezza»? Riteniamo che, a pensarlo siano forse rimasti pochi irriducibili.

Certo, si sono giocate appena 9 gare ma il margine dalla zona a rischio è salito a 7 lunghezze. Senza scomodare (quanto meno per il momento) il sogno europeo, la classifica ci è felicemente amica. Sulla carta, poi, potrebbe addirittura sorriderci ulteriormente visto l’impegno non impossibile di mercoledì sera con il neo promosso Pescara, in Abruzzo.

Le ultime 4 partite, vale la pena ricordarlo, ci hanno portato addirittura 10 punti. E che partite! Limitiamoci a quella di domenica con l’Inter. Al di là della posta in palio si sono rivisti, dopo la trasferta di Firenze, gioco e tenuta atletica, elementi indispensabili nel calcio per conseguire i migliori risultati. Non è casuale che, pure a livello individuale, i nerazzurri abbiano giocato ben oltre la sufficienza e, a detta di Gasperini, si può crescere ancora. Archiviata la partenza con il freno a mano tirato che aveva fatto anche temere per la permanenza in A, va rilevato come sia cambiato il giudizio complessivo sulla rosa: di partita in partita il mister ha sempre più possibilità di scelta. In panchina ci sono nomi come Sportiello, Paloschi, Carmona, Pinilla (e fermiamoci qui) e in campo spazio ai ragazzi di Zingonia, gente come Kessie, Conti, Caldara e Gagliardini, un altro buon motivo per essere fieri di questa Atalanta.

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