Uno scivolone in difesa
ma il risultato è da accettare

Definirla beffa la sconfitta allo scadere del sesto minuto di recupero è anche sostenibile. Ma fino ad certo punto. Le responsabilità del pareggio non vanno certo attribuite al Verona. Bensì alla macroscopica disattenzione della difesa nerazzurra.

Si potrebbe, se mai, valutare se non fossero stati eccessivi i sei minuti oltre i tempi regolamentare stabiliti dal direttore di gare. Ma questo è un altro discorso. Più costruttivo è la valutazione di una condotta di gara, da parte atalantina, non esente da qualche perplessità. Risulta, del resto difficoltoso ricordare gli interventi del portiere scaligero. Tutto ciò anche per la poco convincente prova di Denis. Non meglio di lui ha offerto il pari ruolo Monachello entrato nella mischia nella ripresa.

Certo, l’uno a zero siglato da Moralez ci aveva illuso anche perché sembrava non impossibile difenderla vista la superiorità numerica. Una ghiotta occasione per bissare la vittoria dopo quella meritata, sempre a Bergamo, sul Sassuolo. In ogni caso riproponiamo la banale ma certificabile considerazione del punto che muove la classifica. Dopo quattro giornate il team di mister Reja ha portato nel fienile una cinquina di punti. Non male tant’è che alzi la mano chi non li avesse sottoscritti prima del via. Proiettandoci nel turno infrasettimanale di giovedì con la trasferta di Empoli, guardare al classico bicchiere mezzo pieno pare verosimile.

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