A passeggio sul Sentierone, ieri come oggi: una cartolina ci porta indietro di oltre un secolo

Foto d’epoca. Un altro scatto affascinante del centro di Bergamo fra i tantissimi che raccontano la storia della città sul portale Storylab.it.

Inconfondibile, ieri come oggi. Il Sentierone appare in tutta la sua bellezza in questa cartolina d’epoca condivisa da Storylab.it, il portale che raccoglie e custodisce gli scatti del passato di Bergamo. L’immagine risale ai primi anni del Novecento e ci mostra i bergamaschi di allora a passeggio nel centro cittadino tra i caffè, la chiesa di San Bartolomeo e le due file di alberi che ancora oggi segnano il percorso. Gli edifici sulla sinistra sono diversi da quelli di oggi: si tratta della vecchia Fiera, la cui storia è antichissima. Il nucleo originario della Fiera era costituito da «casette» in legno (alla fine del Cinquecento se ne contavano circa duemila) nel grande prato di Sant’Alessandro che ospitava ogni anno una delle più importanti fiere-mercato d’Italia. Nel Settecento le strutture in legno lasciarono il posto alle prime costruzioni in pietra, su iniziativa dei mercanti che decisero di raccogliere fondi per realizzare il progetto. Nella seconda metà dell’Ottocento iniziò il declino di questi spazi che all’inizio del Novecento furono demoliti per fare posto alle strutture che conosciamo oggi, nell’ambito di un grande progetto di riqualificazione urbana del centro cittadino.

Sulla destra, le piante mostrano una traccia del primo «sentierino» che nel Seicento, attraversando il prato di Sant’Alessandro, partiva dalla chiesa di San Bartolomeo e arrivava fino al convento di Santa Lucia (oggi Palazzo Frizzoni, sede del Comune). Con l’idea di delimitare stabilmente l’area della Fiera a inizio Seicento il podestà veneto Niccolò Gussoni fece disporre le Colonne di Prato (le vediamo oggi all’ingresso di via XX Settembre) e fece tracciare e lastricare il «sentierino» che attraversava il prato, con due file di alberi ai lati. Nasceva così quello che oggi conosciamo come il Sentierone e che possiamo vedere anche nello scatto a colori del nostro Beppe Bedolis con tanto di bancarelle, un’altra tradizione nella lunga storia di questo luogo.

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