Anni 20, addio alla vecchia Fiera
Nasceva il nuovo centro di Bergamo

Una foto di Storylab ci porta negli anni 20, quando fu demolita la vecchia Fiera di Bergamo per fare posto al Centro piacentiniano che conosciamo oggi.

Tra le tante foto del passato di Bergamo pubblicate su Storylab.it ci sono anche alcuni scatti curiosi che mostrano la demolizione della vecchia Fiera, complesso che sorgeva nel centro di Bergamo tra il Settecento e i primi anni del Novecento e che fu abbattuto negli anni 20 per far posto al nuovo ed elegante Centro piacentiniano che conosciamo oggi. La vecchia Fiera era una struttura in muratura che ospitava ben 500 botteghe e per circa 200 anni fu un punto di riferimento per gli scambi commerciali, oltre che luogo di aggregazione importante per la città. Nell’Ottocento gli scambi commerciali si spostarono altrove e iniziò il declino di questi spazi che diventarono perlopiù magazzini e depositi, che di sera si prestavano anche al malaffare.

Così, all’inizio del Novecento, il Comune di decise di rinnovare completamente l’area. Nel 1906 si aprì un concorso nazionale di idee: si presentarono 11 concorrenti, tra cui l’architetto Marcello Piacentini, ma la giuria bocciò tutti i progetti perché le nuove costruzioni rovinavano la vista di Città Alta. L’anno successivo fu bandito un nuovo concorso, con 27 concorrenti tra i quali ancora Piacentini che stavolta, con un nuovo progetto, vinse. Iniziarono così le demolizioni e, nel 1914, venne costruita la sede della Banca d’Italia. Arrivarono poi, dal 1922 al 1927, il Credito Italiano, la Torre dei Caduti, la Camera di Commercio, il blocco di edifici sul Sentierone, la Banca Bergamasca e il palazzo di Giustizia. Nacque così il nuovo centro di Bergamo, come lo conosciamo oggi.

Qui di seguito uno scatto delle demolizioni della Fiera: siamo nell’attuale piazza Vittorio Veneto, davanti all’«Unicredit» (all’epoca Credito Italiano), il cui edificio è ben riconoscibile a destra dietro le macerie, mentre sulla sinistra non c’è ancora la Torre dei Caduti. Ecco il confronto tra ieri e oggi con la foto del nostro Beppe Bedolis.

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