Il fascino discreto di Via Tasso
Lo shopping lungo i secoli

Una bellissima fotografia di una delle strade a più forte vocazione commerciale della città.

Il palazzo della Caversazzi, quello della Prefettura sullo sfondo, una strada già dalla forte vocazione commerciale, ma ovviamente senza la traccia di un’auto. Ecco via Tasso nei primi anni del secolo scorso, in questa foto di Storylab dai toni sbiaditi ma dall’indubbio fascino, con i binari del tram che ne segnano lo sviluppo.Una foto caricata da Giuliano Rizzi, e corredata da una sua preziosa nota: «Interessante nella cartolina il nome del tabaccaio-editore. In quegli anni molti si cimentarono nella pubblicazione di cartoline evidenziando il loro nome. il più importante fu l’Istituto Italiano Arti Grafiche che stampava più per prestigio che altro. Tra i piccoli editori sicuramente fa spicco Antonio Cittadini che fondò la sua casa editrice in piazzetta Santo Spirito nel 1872. Bisogna anche ricordare l’editore Pompeo Sibilia in via Broseta, Daniele Legrenzi in via Sant’Alessandro, Scipione Lombardini in via Broseta, la Ditta Greppi, la tipografia S.Alessandro (Sesa) ,la libreria Tacchi-Bianchi e molti altri», ricorda citando come fonte un’indiscussa autorità come Domenico Lucchetti.

E ora che sembianze ha assunto via Tasso? Passate il cursore sulla fotografia per scoprirlo.

La strada ha mantenuto la sua forte vocazione commerciale, c’è un ampio marciapiede, persino una pista ciclabile e sulla destra gli spazi per le auto. Che nella fattispecie sono quelle delle polizie locali evidentemente in visita alla vicina Prefettura. E ancora, l’evidente piantumazione e le aiuole. Non c’è più la raffinata eleganza del secolo scorso, ma la strada conserva ancora molto del suo fascino.

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