La Rotonda dei mille
e il teatro sparito

Bergamo, ecco un’immagine della Rotonda dei Mille negli anni 50. È molto simile a oggi, ma manca qualcosa (a parte il traffico): è sparito il Teatro Duse. E Garibaldi? La statua è ancora lì al suo posto, ma fino ai primi del Novecento era nel cuore di Città Alta.

Nella foto pubblicata su Storylabl’edificio sulla destra è il Teatro Eleonora Duse, un pezzo di storia della città che non c’è più: è stato infatti demolito nel 1969. Il «Duse» è stato il teatro dei grandi spettacoli di rivista all’epoca di Walter Chiari, Carlo Dapporto, Renato Rascel, Totò, Macario, della Wandissima e di tante altre vedettes; vi si esibì anche la mitica Josephine Baker (era il 1933).

Inaugurato nel 1927 alla Rotonda dei Mille, era tra i più grandi teatri d’Italia (tre gallerie e un’ampia platea con due «barcacce»). Ospitò anche prestigiosi spettacoli di prosa e alcune stagioni liriche: le cronache cittadine ricordano tra l’altro che nel 1938 Gianandrea Gavazzeni vi diresse l’orchestra della Scala per commemorare Antonio Locatelli. Poi un lento declino fra formidabili colpi di coda e alcuni famosi incontri di pugilato con i fratelli Aldo e Livio Minelli che riempivano il teatro.

Alla vigilia dell’inaugurazione si leggeva in una nota de «L’Eco di Bergamo»: «Il teatro risponde ai migliori criteri di modernità e di sfruttabilità. Capienza davvero rispettabile: oltre duemilacinquecento posti fra poltrone e sedie, doppio ordine di logge e galleria; palcoscenico spaziosissimo, camerini comodi e aerati per gli artisti, con impianti sanitari quali ormai si convengono in ogni miglior teatro. Riscaldamento e aerazione a sistemi modernissimi; illuminazione pure rispondente a criteri artistici e fra i più recenti adottati. Chi visita il teatro, in un palazzo alto 26 metri, non può non provare un senso di ammirazione ed esserne letteralmente affascinato».

Rotonda dei mille

Ma all’inaugurazione non mancarono le polemiche. Le opere da rappresentare, in serate diverse (24, 25, 26 e 27 dicembre, in concomitanza con le feste natalizie), erano «La figlia di Iorio», «La fiaccola sotto il moggio», «Parisina» e «Francesca da Rimini», tutte dichiarate «all’indice» come opere immorali. E si racconta tra l’altro che sia stato D’Annunzio a suggerire di intitolare il teatro ad Eleonara Duse. Le discussioni non mancarono nemmeno dopo la demolizione, quando al posto del teatro fu costruito l’attuale edificio tutto vetri, ferro e cemento: c’era chi apprezzava le linee moderne del nuovo complesso e chi non ne apprezzava il contrasto con l’aspetto degli altri edifici.

Altro simbolo della Rotonda dei Mille (per fortuna rimasto intatto fino ai giorni nostri) è la statua di Garibaldi. La statua non è sempre stata in questo punto della città: prima di arrivare al centro della Rotonda dei Mille, infatti, era in Città Alta, in piazza Vecchia, ribattezzata piazza Garibaldi nel 1981 dalla Bergamo «dei Mille». Il trasloco della statua risale ai primi del Novecento.

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