Sentierone, portici e passeggiate
Un fascino che incanta da un secolo

Con questa foto di Storylab.it torniamo a parlare del Sentierone e del centro piacentiniano, il cuore di Bergamo Bassa nato quasi un secolo fa con il grande progetto di riqualificazione dell’antica Fiera.

Portici eleganti che da un secolo fanno da cornice alle passeggiate dei bergamaschi. Con un fascino che resiste allo scorrere del tempo. Con questa foto degli anni Trenta apparsa su Storylab.it torniamo nel cuore di Bergamo bassa, tra gli edifici del «centro piacentiniano» (dal nome dell’architetto Marcello Piacentini protagonista del progetto) lungo il Sentierone, che sono il simbolo della rinascita dell’area dell’antica Fiera di Bergamo nei primi anni del Novecento. All’inizio qui non c’era quasi nulla: il Sentierone fu realizzato nel 1620 e intorno non c’erano gli edifici che conosciamo oggi, ma un grande spazio aperto dove veniva allestita la Fiera di Sant’Alessandro con baracche di legno e tendoni. All’inizio del Settecento fu realizzato un complesso stabile in muratura, con ben 500 botteghe, e la Fiera diventò uno spazio di aggregazione e commercio stabile e importante per la città e non solo. Nell’Ottocento, il declino: gli scambi commerciali si spostarono altrove e la gloriosa Fiera divenne un complesso di magazzini e depositi, che di sera diventava anche luogo di malaffare.

Da qui l’esigenza di rinnovare l’area. Nel 1906 il Comune pubblicò un concorso nazionale per ripensare il volto del centro: si presentarono 11 concorrenti, tra cui l’architetto Piacentini, che all’epoca aveva solo 25 anni. Ma non andò bene: la giuria, infatti, bocciò tutti i progetti perché le nuove costruzioni rovinavano la vista di Città Alta. L’anno successivo fu bandito un nuovo concorso, con 27 concorrenti tra i quali ancora Piacentini che con un altro progetto riuscì a convincere la giuria. Iniziarono così le demolizioni e, nel 1914, venne costruito il primo edificio: la sede della Banca d’Italia. Nel 1924 arrivarono la Torre dei Caduti e il Credito Italiano, opere di Piacentini; e la Camera di commercio, opera dell’ingegnere Luigi Angelini, altra figura di spicco nella riqualificazione urbanistica di Bergamo (è noto in particolare per il piano di recupero di Città Alta).

Nel 1925 fu la volta del blocco degli edifici sul Sentierone, opera di Piacentini definita da Angelini per le parti interne. Nel 1926 fu costruita la Banca bergamasca, progetto di Piacentini, di cui Giovanni Muzio curò l’architettura e la decorazione interna. Nel 1927 il palazzo di Giustizia, altro progetto di Piacentini, i cui lavori furono seguiti da Ernesto Suardo. E sempre nel 1927 arrivò il palazzo a destra del palazzo di giustizia, progettato da Piacentini come nuova sede delle Poste. Ed ecco nato il centro piacentiniano, così come lo conosciamo oggi.

Nello scatto qui sotto uno scorcio inconfondibile: i portici. Ieri e oggi, con la foto del nostro Beppe Bedolis, il fascino continua a incantare.

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