Barilla punta sul biodisel Hvo e avvia un progetto pilota

(ANSA) - MILANO, 22 FEB - Per trasporti sempre meno inquinanti, Barilla ha iniziato una sperimentazione con il biodiesel HVO, cioè gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali, o oli generati da colture che non servono per l'alimentazione, che può essere utilizzato anche da veicoli diesel euro6.

Su questo il gruppo con sede a Parma ha infatti avviato una partnership 'sostenibile' con Autamarocchi, azienda specializzata nel trasporto di container e FTL.

"Nel 2024 puntiamo a sviluppare una diffusa adozione dei biocarburanti tramite i nostri vettori con cui abbiamo rapporti di partnership consolidati. Siamo felici - ha spiegato Gianluigi Mason, direttore logistica Italia di Barilla - di partire da subito con questo progetto pilota insieme ad Autamarocchi, per meglio conoscere la soluzione HVO e pensare ai passi successivi".

Nella prima fase, l'accordo riguarderà i viaggi quotidiani fra Parma e lo stabilimento di Muggia, in provincia di Trieste che verranno fatti con mezzi dedicati e con semirimorchi personalizzati, per un totale di circa 600 viaggi l'anno. L'uso di questi veicoli a impatto ridotto poi aumenterà e verrà utilizzato in altre zone. Nel "percorso verso la 'Carbon Neutrality 2050' i biocarburanti - è convinto il managing director di Autamarocchi Roberto Vidoni - sono la migliore opportunità per dare un contributo concreto ed immediato alla riduzione delle emissioni di gas serra, in attesa del progredire di altre tecnologie, come l'elettrico e l'idrogeno, e dello sviluppo delle relative infrastrutture che ne consentiranno un impiego esteso nel trasporto pesante". (ANSA).

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