Cop27: Greenpeace e attivisti, Paesi arabi frenano

(ANSA-AFP) - SHARM EL SHEIKH, 18 NOV - Alla COP27 di Sharm el-Sheikh, giovani attivisti arabi per il clima hanno invitato i loro leader a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili proprio mentre Greenpeace accusa i paesi del mondo arabo di "compromettere gli sforzi" in atto per ridurre le emissioni di gas serra .

Per l'Ong ambientalista, i 21 Paesi del gruppo arabo "sono fermamente contrari a riaffermare l'impegno a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C" e "sono contrari alla menzione dei combustibili fossili". Questo gruppo di Stati "spende buona parte delle sue energie cercando di compromettere gli sforzi sulla mitigazione", termine che indica la riduzione delle emissioni di gas serra, aggiunge l'Ong.

Per l'attivista marocchina Fatima Zahrae Tarib, "i giovani arabi non sono soddisfatti del ruolo del gruppo arabo nei negoziati" in questo vertice Onu sul clima, al quale, secondo il calcolo di una ong, sta partecipando un 25% in più dei lobbisti del settore petrolifero e del gas rispetto a quanti ne erano stati contati all Cop26 dell'anno scorso a Glasgow.

"È folle che il Paese che guida il gruppo arabo, uno dei più grandi produttori di combustibili fossili, usi l'economia come scusa per continuare ad estrarre idrocarburi", ha detto, riferendosi all'Arabia Saudita. (ANSA-AFP).

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