Corte Conti Ue sui Pnrr: “Improbabili danni all’ambiente, ma fissare obiettivi”

Quotidiano Energia - È “improbabile” che le misure contenute nei vari Pnrr europei arrechino danni significativi all’ambiente, tuttavia i Piani degli Stati membri dovrebbero misurare il proprio impatto ambientale sotto forma di traguardi e obiettivi. Sono due osservazioni contenute in una recente relazione della Corte dei conti europea, che ha analizzato il metodo utilizzato dalla Commissione per valutare i Piani di ripresa e successivamente erogare i fondi. La Corte – si spiega in una nota – “ha ritenuto la valutazione generalmente adeguata”, sostenendo che Bruxelles abbia fatto ricorso a dei criteri esaustivi. Manca, però, una certa sistematicità nei controlli e vi è un deficit anche dal punto di vista dell’uniformità.

Per l’Italia – inclusa nel campione insieme a Germania, Grecia, Spagna, Francia, Croazia – uno dei vulnus principali è la scarsa chiarezza nei capitoli di spesa. “Le informazioni fornite dal Pnrr italiano, in alcuni casi, fanno riferimento ad alcuni costi da sostenere tramite vari programmi della Ue, ma i dettagli non sono sempre chiari e talvolta non sono forniti per nulla”, si legge nel documento, disponibile in allegato sul sito di QE. È da precisare che il riferimento della Corte è al cosiddetto “staff working document” dell’Italia.

Secondo la Corte, vi sono i presupposti perché i Pnrr contribuiscano ai settori di intervento pertinenti al Recovery Fund, anche se “in misura variabile e con un impatto ancora da vedere nella pratica”. Per tali motivi, la valutazione della Commissione viene definita come “adeguata” pur “rimanendo a rischio l’attuazione” dei Piani.

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