(ANSA) - ROMA, 31 AGO - "Abbiamo sollevato sei punti che sottoponiamo all'attenzione di tutti i soggetti oggi in campagna elettorale e domani in Parlamento". Lo afferma il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, illustrando un documento inviato ai partiti.
Federparchi cita "troppi enti senza vertici o con organismi monchi, ne risente l'efficacia di gestione" e denuncia "norme vecchie e da ammodernare: per una buona gestione dei bilanci, per una ottimizzazione dell'uso del personale, dove mancano professionisti e specializzati".
La Federazione chiede un "uso congruo dei fondi disponibili: evitando distribuzioni a pioggia o a scatola chiusa". Ricorda "l'obiettivo UE 30% di territorio protetto entro il 2030: basta iniziare dai parchi già pronti - spiega -, come Portofino, Matese, oppure quello della Val Grande".
Per "fauna selvatica, ungulati e specie invasive" Federparchi chiede "una strategia ampia basata su criteri scientifici, stop alle pressioni animaliste e venatorie".
Infine, la federazione propone di "connettere i parchi nazionali con quelli regionali: i due soggetti sino ad oggi si ignorano, ma la natura non conosce i confini né le differenze amministrative". Occorre quindi "riattivare il piano triennale per le aree protette che coinvolge anche le regioni". (ANSA).
© RIPRODUZIONE RISERVATA