==Energia: Scaroni, 'gas da Putin con l'ok di Nato e Governo'

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - "Se vuole sapere se ero amico di Putin, le rispondo di no. E nemmeno di Miller (ad di Gazprom, ndr). Erano partner commerciali dell'Italia come lo erano di tutti i principali Paesi europei. Pensavo che fossero fornitori affidabili, come lo pensava Angela Merkel e il cancelliere austriaco". Così a Repubblica Paolo Scaroni, ad di Eni tra il 2005 e il 2014.

Rispetto ai contratti con Gazprom per le forniture di gas dalla Russia, racconta: "Nel 2005 appena arrivato mi trovo sul tavolo il rinnovo del contratto con Gazprom. Dopo aver rinegoziato il contratto a nostro favore, lo porto in cda perché superava i 10 anni, e riguardava 22 miliardi di metri cubi, circa il 30% del consumo italiano. La Russia vende gas all'Europa, e all'Italia, dagli anni Sessanta. Lo ho approvato, perché era nell'interesse di Eni e perché l'ha condiviso il governo italiano".

Scaroni riporta che tutti i governi che ha visto nel suo mandato (Berlusconi II, Berlusconi III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti, Letta) hanno sempre approvato: "Quando una società lavora nel settore del gas, il suo obiettivo è avere il gas più sicuro al prezzo più basso, rispettando eventuali sanzioni. La Russia era considerata affidabile e non c'erano sanzioni nei suoi confronti, né da parte dell'Unione Europea né da parte dei nostri alleati Nato". "Con gli americani - dice ancora - seguivo una regola aurea: li tenevo al corrente delle operazioni che facevamo in zone politicamente sensibili. Ogni due mesi andavamo a Washington. E se parli loro di business, capiscono che non stai facendo politica. Il tema sensibile in quegli anni poi non era la Russia, ma l'Iran". (ANSA).

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