Raffineria Isab, ecco il decreto

Quotidiano Energia - E’ in vigore da oggi il DL 5 dicembre 2022 n. 187 “Misure urgenti a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici” approvato il 1° dicembre dal Cdm a seguito della crisi della raffineria Isab di Priolo, che introduce la possibilità di amministrazione fiduciaria (con eventuale intervento di società a controllo pubblico), esercizio della “golden power” e misure di sostegno economico.


In base al decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre, nel caso in cui di qui al 30 giugno 2023 intervenissero “rischi di continuità produttiva idonei a recare pregiudizio all’interesse nazionale, conseguenti a sanzioni imposte nell’ambito dei rapporti internazionali tra Stati”, la società sarà tenuta a darne “tempestiva comunicazione” al ministero delle Imprese e del made in Italy “al fine dell’urgente attivazione delle misure a sostegno e tutela previste dalla legge, nel quadro degli aiuti di Stato compatibili con il diritto europeo”.

La società potrà anche richiedere al Mimit di essere ammessa a procedura di amministrazione temporanea, che verrà disposta dallo stesso ministero assieme a Mase e Mef per un periodo di 12 mesi prorogabile una sola volta per ulteriori 12 mesi. La procedura comporterà “la sostituzione degli organi di amministrazione e controllo e la nomina di un commissario che subentra nella gestione”. Quest’ultimo, nominato con decreto Mimit, potrà avvalersi “anche di società a controllo o a partecipazione pubblica operante nei medesimi settori”.

Sempre il Mimit, nell’ambito dei poteri speciali di cui al DL 15 marzo 2012 n. 21 (“golden power”), potrà poi valutare su istanza della società “la sussistenza dei presupposti per l’accesso a misure di sostegno della capitalizzazione dell’impresa, idonee a consentire un rafforzamento patrimoniale, ai fini dell’accesso con priorità al Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa”.

Il Mimi, di concerto con il Mef potrà chiedere inoltre, sempre su istanza dell’impresa, di “valutare con priorità la sussistenza dei presupposti per l’accesso agli interventi erogati dal patrimonio destinato”.

Il decreto dispone altresì che, nei due anni successivi all’esercizio della golden power, la società possa richiedere “l’accesso prioritario agli strumenti dei contratti di sviluppo e degli accordi per l’innovazione”.

Il DL prevede infine la definizione, con decreto Mimit di concerto con il Mef da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, dei “criteri generali per l’effettuazione delle valutazioni di cui ai precedenti commi, nonché i termini e le modalità procedimentali per l’accesso alle misure di sostegno”.

Nel provvedimento, in cui non si cita mai esplicitamente Isab, si spiega che le misure sono state adottate a seguito della “straordinaria necessità” di “prevenire o contenere il rischio che le imprese operanti in settori strategici per l’interesse nazionale non riescano, a causa della contingente crisi energetica e della situazione geopolitica, ad assicurare la continuità produttiva, con conseguente rischio per la sicurezza energetica nazionale”.

Da ricordare che il  ceo di Isab, Eugene Maniakhine, ha rivelato nei giorni scorsi che la controllante Lukoil ha in corso trattative avanzate per la vendita della raffineria siciliana, che dovrebbero concludersi “probabilmente entro quest’anno”. Maniakhine si è detto anche contrario all’eventuale amministrazione temporanea di Isab, che secondo il ceo potrebbe “contribuire alla chiusura dell’impianto e creare ostacoli per la vendita”.

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