Un master per formare i green manager del futuro

(ANSA) - ROMA, 21 GIU - La transizione ecologica richiede "un cambiamento del modello economico", "un approccio sistemico" e "nuove competenze", ricercate anche dalle aziende. A queste ultime è dedicata la seconda edizione del master di II livello in economia circolare del Politecnico di Bari illustrato oggi dalla senatrice Patty L'Abbate (M5s), vice presidente della commissione Ambiente e firmataria di una mozione sull'economia circolare, che ha riunito docenti e imprenditori perché i "policy maker vogliono sapere in che modo possono supportare le imprese" in questo cambiamento.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Missione 4 prevede di rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza guardando all'istruzione e alla ricerca prevedendo in totale oltre 30 miliardi di euro.

"I green manager devono essere competenti nel privato e nella pubblica amministrazione", ha rilevato la parlamentare ricordando l'importanza anche degli "acquisti verdi" nella Pa.

Il Dipartimento Meccanica, matematica e management del PoliBa "è stato giudicato di eccellenza per la qualità della ricerca per i periodi 2018-2022 e 2023-2027 a dimostrazione che l'eccellenza c'è anche al Sud" mentre Ilaria Giannoccaro, docente di ingegneria economico-gestionale ha ricordato come le imprese che hanno investito nell'ecoinnovazione hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelle a cui mancano competenze e cultura green. Sono tre milioni gli occupato nei green jobs, e il master di alta formazione di 12 mesi che parte a settembre 2023 è rivolto anche ad altri professionisti - dagli avvocati agli psicologi - che vogliono ampliare conoscenze e competenze.

L'energy manager dell'Acquedotto pugliese Giuseppe Rizzi ha portato la propria esperienza "positiva" di formazione nella prima edizione del master mentre il presidente di Assorimap (associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche) Walter Regis e il direttore di Unirima (Unione nazionale imprese recupero riciclo maceri) Francesco Sicilia hanno illustrato risultati e suggerimenti per sostenere le aziende liberandole dal "giogo delle autorizzazioni e della burocrazia". (ANSA).

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