I «cani del Sud»
e le loro problematiche

In questi ultimi anni sono davvero tantissime le adozioni di cani provenienti dal sud Italia così come da altri paesi (Spagna ed ex Jugoslavia in primis).

Il gesto, da parte degli adottanti, è nobilissimo, sebbene in ambito cinofilo vi siano posizioni diverse, soprattutto da parte di alcuni etologi che sottolineano quanto sia importante intervenire sul posto, magari attraverso un maggior controllo della situazione, che senza mandare in adozione questi cani che potenzialmente potrebbero essere davvero difficili da gestire.

In qualità di istruttore cinofilo mi astengo dall’esprimere un parere in merito e lascio volentieri la diatriba a chi ne sa qualcosa più di me, preferisco limitarmi a parlare della mia esperienza lavorativa insieme a questi cani per i quali sempre più spesso viene richiesto il mio intervento.

Innanzitutto è doveroso dire che, come per tutti gli altri cani, ogni caso è unico e fa storia a sé. Ho seguito soggetti splendidi che non hanno mai dato il minimo problema fin dal primo giorno e altri invece decisamente più impegnativi. Raramente, devo dire, mi è capitato di vedere proprietari arrendersi e tornare sui loro passi.

Spesso servono coerenza, costanza e una buona impronta educativa. Tirando certamente acqua al mio mulino, sottolineo che essere seguiti da un bravo istruttore/educatore può davvero essere determinante per instaurare la miglior CANvivenza, in quanto questi cani sono quasi sempre privi di esperienze domestiche (inteso come casalinghe), e questo potrebbe davvero risultare problematico. Ricordo il caso di Lady, una bella «biondona» di sei mesi arrivata la scorsa estate dalla Sicilia e adottata da una famiglia di Bergamo.

La situazione era difficile: appartamento, cane di taglia grande e ingestibile (senza però particolari problemi comportamentali), nonni con difficoltà motorie in casa, e ovviamente adottanti in piena crisi. Cito propriamente questo caso perché grazie ad un buon lavoro sull’educazione e sulla corretta gestione del cane le iniziali difficoltà, che sembravano insormontabili, via via si sono appianate, lasciando sempre più spazio ad una serena vita insieme.

Diverso è se il cane palesa problematiche comportamentali evidenti. Spesso si tratta di cani iperfobici che evitano il contatto con i loro simili e con le persone, a volte abbaiando compulsivamente, altre volte dimostrando «aggressività da difesa», o passivizzandosi completamente. Un altro disturbo davvero frequente in questi cani è l’ansia da separazione.

Il motivo è semplicissimo: non vogliono perdere il nuovo branco in cui sono stati inseriti, ovvero la vostra famiglia, così ogni qualvolta vengono lasciati da soli, anche soltanto per andare a fare la spesa, subentra il problema con tutte le sue “belle” sfaccettature (distruttività, continui abbai e mugolii, eliminazioni corporali continue e altro ancora). Ovviamente in questi casi l’invito è sempre quello di rivolgersi, oltre che ad un istruttore/educatore cinofilo, ad un medico veterinario comportamentslista, che saprà gestire al meglio la situazione.

*istruttore cinofilo

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