Il Ministero proibisce il collare acustico
È pericoloso per la salute dei cani

La nota vieta l’utilizzo di quelli ad alta frequenza perchè potrebbero danneggiare l’udito.

Una buona notizia arriva in questi giorni dal Ministero della Salute riguardante l’impiego dei collari cosiddetti “acustici”. Viene infatti finalmente riconosciuta l’effettiva pericolosità per l’incolumità e la salute dei nostri amici con la coda.

Ecco che cosa scrive a proposito il Ministero.
«A seguito di una specifica istanza pervenuta dal territorio, la scrivente Direzione generale ha provveduto a richiedere un parere tecnico al Centro di referenza nazionale per il benessere animale (CReNBA) circa gli effetti sulla salute e sul benessere dei cani su cui si utilizzano i collari (di vario genere) per finalità diverse (educazione, addestramento, profilassi anti-parassitaria, localizzazione dell’animale, ecc.) con particolare attenzione ai collari che emettono suoni. Le diverse tipologie di collari (elettrici, acustici, a ultrasuoni, spray, ecc) sono connotate da differenti utilizzi (addestramento, rintraccio, localizzazione, ecc) ed effetti.

Per quanto riguarda i collari acustici, dal parere del CReNBA emerge che strumenti ad elevate intensità e frequenze (es. 100-130 dB SPL; 2000-3000 Hz) possono causare una perdita temporanea dell’udito (spostamento della soglia uditiva) o una perdita permanente dell’udito. Pertanto, al fine di garantire il benessere animale e il rispetto della normativa (in primis la Convezione europea per la protezione degli animali da compagnia, articolo 7) “Nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili”, l’utilizzo di collari acustici che possono raggiungere le intensità e frequenze sopra riportate non è consentito in quanto potrebbe configurare il reato di maltrattamento ai sensi dell’articolo 544-ter C.P.»

Un ulteriore passo avanti, quindi, nel riconoscimento ufficiale della negatività dell’utilizzo di alcuni strumenti di “lavoro” che noi educatori ed istruttori cinofili moderni da sempre osteggiamo fermamente.

Paolo Bosatra
Educatore Cinofilo Professionista

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