Cultura/ Bondi sul Foglio: Artisti accattoni e genuflessi

Cultura/ Bondi sul Foglio: Artisti accattoni e genuflessi Non siano schiavi pregiudizio, quasi pentito aver reintegrato Fus

Roma, 13 nov. (Apcom) - Il ministro per i Beni e le attività Culturali, Sandro Bondi, interviene oggi sul 'Foglio'per dare la sua "personale versione della 'Giornata dello Spettacolo'. "Quante bandiere rosse, quanta nostalgia, quanta trepidazione e quanta attesa di una nuova rivoluzione d'Ottobre si agitavano - racconta - quel giorno al Quirinale, davanti all'austera figura del presidente Napolitano, che come un padre della patria accoglieva i suoi pargoli commossi". Bondi cita parole e interventi di Giovanna Mezzogiorno e Massimo Ranieri e poi afferma: "Davanti a tutto quel genuflettersi e inchinarsi di attori e attrici, di artisti e commedianti, di registi e teatranti, di cantanti e cantautori, quasi quasi mi dispiaceva - dichiara - di aver previsto leggi che non contempleranno più la posa prona, il servaggio, l'accattonaggio dell'artista al politico. Mi sembrava di aver tolto dignità al servo, liberandolo. 'Liberamente servi e non sarai servo' diceva il poeta Menandro, e non sbagliava"."E invece io - osserva il ministro - negli occhi di quei tanti artisti schiavi e proni leggevo solo il disprezzo e l'irrisione verso chi, come me, crede sinceramente nel valore della cultura e cerca di fare qualcosa di concreto a favore degli uomini di cultura. Quasi quasi mi sarei dovuto pentire di aver reintegrato il Fus, piuttosto che destinare quei fondi al patrimonio storico. A che serve, pensavo, dare loro soldi e ragioni, se ad animarli non è il fuoco dell'arte, ma un pregiudizio politico ostinato, se è soltanto un cieco odio atavico che li strugge, perché non trova più il modo per esprimersi, ma fiacca le energie necessarie alla creazione di un capolavoro?".

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