Finanziaria/ Ok aula Senato, no a Banca Sud e fondi ricercatori

Finanziaria/ Ok aula Senato, no a Banca Sud e fondi ricercatori Astensioni vertici Pdl su cedolare. Scontenti ora sperano in Fini

Roma, 14 nov. (Apcom) - Il primo round sulla Finanziaria sembra averlo vinto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che riesce a difendere il suo testo 'light' dal pressing di chi chiede misure per il rilancio dell'economia, a partire dai tagli fiscali. Eppure, il risultato nasconde un disagio interno alla maggioranza: con lo stop alla Banca del Sud tanto cara a Tremonti e con l'astensione di alcuni senatori del Pdl sul quoziente familiare e sulla cedolare secca al 20% sugli affitti, bocciate solo per un soffio dall'Aula del Senato. Ad astenersi sugli affitti sono anche il presidente e il vicepresidente del gruppo, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello.L'istituzione della Banca del Sud viene rinviata. Il Pd, durante l'esame dell'Aula che ha approvato la finanziaria, fa notare che il tema, contenuto in un emendamento del relatore, non è stato trattato in commissione e la maggioranza ha buon gioco ad ammettere che è proprio così. Il presidente del Senato, Renato Schifani, seppur a malincuore, deve cassarla. L'aula ha anche bocciato l'emendamento che prevedeva la spesa di 80 milioni di euro per assumere 4.200 ricercatori, portando l'Osservatorio per la Ricerca, un gruppo trasversale di scienziati e ricercatori italiani, sul piede di guerra.Alla prova del voto nell'Aula del Senato, bocciate anche le proposte più significative del pacchetto Baldassarri (Irap, quoziente familiare e cedolare affitti), ma il 'no' è sul filo di lana. Sugli affitti i voti favorevoli sono 128 (le opposizione più Baldassarri), i contrari 117 e le astensioni, che a Palazzo Madama valgono come 'no', sono ben 29 e arrivano dal Pdl, con i finiani in testa. Sull'Irap, votazione quasi fotocopia: 128 sì, 120 i no e 26 gli astenuti tutti del Pdl. Stesso discorso per l'Irpef: 126 voti favorevoli, 126 contrari e 22 astenuti.Dopo il via libera della Finanziaria in Senato, ora la palla passa a Montecitorio, dove il pressing degli scontenti, sotto lo sguardo del presidente della Camera Gianfranco Fini, ricomincerà, anche perché nel frattempo saranno arrivati i dati sullo scudo fiscale e saranno più chiari i margini per nuove misure da introdurre nel provvedimento.

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