Mafia/Boss scarcerato,famiglia Campagna: crediamo nella giustizia

Mafia/Boss scarcerato,famiglia Campagna: crediamo nella giustizia A Saponara manifestazione per Graziella tra sconcerto e coraggio

Roma, 12 dic. (Apcom) - Sconcerto e incredulità ma anche la forza di andare avanti con coraggio dicendo ancora no alla mafia e confidando nella giustizia: è questo il messaggio che la famiglia Campagna ha lanciato a tutti i presenti - e non solo -alla manifestazione a Saponara per ricordare il 24esimo anniversario della morte di Graziella Campagna, proprio all'indomani della scarcerazione e la concessione dei domiciliari al boss Gerlando Alberti junior, condannato all'ergastolo per l'uccisione della ragazza freddata a soli 17 anni."Ho appreso la notizia della scarcerazione stamattina dai media - spiega al telefono Nicola Venuto, il sindaco di Saponara, il paese natale di Graziella - e ho letto delle motivazioni strettamente tecniche. Provo sconforto nel sapere che una persona condannata con 41 bis lo ritroviamo a 30 km da casa nostra. E' sconcertante ma abbiamo fiducia nelle istituzioni e nella giustizia e confidiamo nelle verifiche che il ministro Alfano ha annunciato". "Credo nella giustizia, ho fiducia nella giustizia, siamo più forti noi della mafia e andremo avanti", così Pietro, il fratello di Graziella ha detto a tutti quelli che erano riuniti.Nel pomeriggio, alle 15.30, don Ciotti celebrerà nella Chiesa di San Nicola, sempre a Saponara una messa in ricordo di Graziella. Subito dopo si terrà una fiaccolata con i boy scout della provincia di Messina, che dal Palasport intitolato a Graziella Campagna raggiungerà il cimitero. A soli 17 anni, il 12 dicembre del 1985, Graziella fu uccisa con 5 colpi di lupara e il suo corpo abbandonato in una collina, lo ritrovò e riconobbe il fratello Pietro. Graziella faceva la stiratrice per aiutare la famiglia e nelle sue mani capitò un'agendina, lasciata in una camicia da un latitante mafioso, celato dietro il falso nome "Ingegner Cannata". Il documento rivela che il vero nome dell'uomo è Gerlando Alberti junior, nipote latitante del boss Gerlando Alberti senior. Un caso fatale e un'informazione che le costerà la vita. La mafia decide così il suo destino.

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