Manovra/ Via libera del Governo, ma restano nodi da sciogliere
Roma, 26 mag. (Apcom) - Via libera alla manovra economica del governo che prevede una correzione da 24 miliardi per i prossimi due anni. Molte però le misure ancora in 'stand-by' in attesa di un ulteriore approfondimento. Tra queste, la soglia della tracciabilità dei pagamenti, i tagli agli stipendi dei manager pubblici, e il turn over per la scuola e le forze dell'ordine. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il titolare dell'Economia, Giulio Tremonti, rinviano a una conferenza stampa che si terrà oggi l'illustrazione dei contenuti. Mentre il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, avverte: "E' necessaria, ma sia equa".
Tra le novità, spunta la possibilità per il Comune di Roma di
introdurre una tassa di 10 euro sui turisti che alloggiano negli
alberghi della capitale e un balzello di 1 euro sui diritti
d'imbarco dei passeggeri. Arriva, inoltre, la soppressione delle
Province con meno di 220mila abitanti. Dovrebbe poi essere
previsto anche un contributo di solidarietà del 10% sulle
pensioni d'oro. Salta la soppressione dell'Ice e delle norme
sulla Protezione Civile, mentre sui tagli per i deputati e i
senatori saranno le Camere a decidere le modalità. Inoltre,
potrebbe essere rateizzata in tre anni l'erogazione del
trattamento di fine rapporto per gli statali.
La manovra - con la quale il governo punta a tagliare il deficit dal 5% del Pil di quest'anno al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012 come previsto dagli impegni presi con Bruxelles - è composta prevalentemente da tagli alla spesa e da un corposo 'pacchetto' anti evasione da cui si punta a reperire 6-7 miliardi per il primo anno. Tra gli interventi più corposi, il congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici che scatterebbe già da quest'anno fino al 2013, i tagli agli stipendi dei politici, dei dirigenti pubblici e ai trasferimenti degli enti locali, le modifiche sulle finestre di pensionamento e l'allungamento dell'uscita dal lavoro per le donne del pubblico impiego, la sanatoria sulle case-fantasma, la stretta sul contante e sui fondi immobiliari, i pedaggi su alcune autostrade e sul grande raccordo anulare di Roma.
L'impianto della manovra, in nome dei sacrifici in tutta Europa, ha ricevuto un prudente ma sostanziale appoggio da parte di Confindustria, Cisl, Uil e le associazioni di artigiani e commercianti. Critiche sono invece piovute dalle Regioni, che protestano per i tagli alle risorse, e dalla Cgil, secondo cui a pagare sono soltanto i lavoratori.