Riciclaggio/ Tis,Fastweb e Swisscom si costituiscono parte civile

Riciclaggio/ Tis,Fastweb e Swisscom si costituiscono parte civile Istanza se accolta permetterebbe di ridurre danno per aziende

Roma, 23 nov. (Apcom) - Telecom Italia Sparkle, Fastweb e Swisscom hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo sul riciclaggio internazionale in cui sono imputate 27 persone, e tra le altre, Silvio Scaglia e Stefano Mazzitelli, oltre a ex dirigenti e funzionari d'azienda, liberi professionisti e imprenditori. L'istanza, che dovrà essere valutata dai giudici della I sezione penale del tribunale, permetterebbe - secondo il ragionamento dei difensori degli imputati - di ridurre il danno per le aziende "se si arrivasse ad una condanna di chi è al momento sotto accusa".Tis e Fastweb, da mesi, sono indagate per presunte violazioni della legge 231/2001, riguardo la responsabilità amministrativa delle aziende. Proprio per questo i difensori, stamane, dopo la formalizzazione delle richieste da parte dei legali delle due società, hanno chiesto e ottenuto un rinvio da parte della corte. "Dobbiamo valutare - ha spiegato nel suo intervento l'avvocato Giosuè Bruno Naso, che assiste Paolo Colosimo - ci viene prospettata una soluzione che coinvolgerebbe tutti. Non possiamo rispondere su due piedi".Le prossime udienze, per risolvere le questioni preliminari, come le costituzioni di parte civile, sono state fissate per l'11, il 18 e il 21 dicembre. L'avvocato Gian Domenico Caiazza, che rappresenta Fastweb, ha ribadito: "L'azienda ha fatto fronte agli impegni. La rappresentanza legale è di un altro dirigente rispetto ad Alessandro Parisi (l'ex ad indagato in un filone della maxi inchiesta ancora non concluso). Non ci dovrebbero essere problemi formali o sostanziali che imporrebbero di respingere la nostra richiesta".

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